Ognuno fa come gli pare: passeggiare e fare sport si può ma i sindaci chiudono i parchi
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Ognuno fa come gli pare: passeggiare e fare sport si può ma i sindaci chiudono i parchi

Le contraddizioni del decreto Conte agitano primi cittadini e governatori

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13 Marzo 2020 - 09.50


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È stata necessaria una riunione del comitato operativo per decidere se sia possibile fare o meno praticare attività sportiva all’aperto e con quali modalità. Tutto questo mentre sindaci e governatori di regione emanavano ordinanze che chiudevano i parchi vietando jogging e passeggiate in bicicletta, e dopo che mercoledì sono fioccate anche diverse multe, lo spiega bene sull’Huffingtonpost Gabriella Cerami.
Alla fine di un’altra giornata confusa, il Viminale a firma del capo di gabinetto diffonde una circolare in cui spiega che gli spostamenti sono consentiti per “comprovate esigenze primarie non rinviabili” tra le quali “approvvigionamento alimentare, gestione quotidiana degli animali domestici” e anche “per svolgere attività motoria e sportiva all’aperto, rispettando la distanza interpersonale di almeno un metro”.

Con le palestre e i circoli sportivi chiusi e buona parte dell’Italia che non può lavorare, in tanti in questi giorni si sono riversati a correre nei parchi per una passeggiata o un po’ di jogging. Il nuovo decreto del governo Conte non esclude questa possibilità anche se resta – come spiega il ministro Francesco Boccia – la generale raccomandazione a uscire il meno possibile da casa.

Raccomandazione che però per molti sindaci non basta. C’è infatti il problema di controllare eventuali assembramenti nei parchi pubblici, ad esempio per i bambini che si affollano nelle aree giochi. Proprio per questo molti enti locali hanno imposto propri divieti e restrizioni. In Campania il governatore Vincenzo De Luca ha chiuso parchi urbani e ville comunali. Stesso provvedimento è stato preso a Firenze e a Piacenza per giardini e parchi del Comune. Ad Aosta sono state chiuse le due principali aree verdi intorno alla città e si sta pensando di limitare la frequentazione dei parchi cittadini. In Liguria alcuni comuni hanno chiuso i giardini pubblici e persino le spiagge. Parchi pubblici e aree verdi ‘off limits’ pure a Riccione.

A Torino sono stati rafforzati i controlli nei parchi cittadini da parte di forze dell’ordine e polizia locale per evitare gli assembramenti e posizionare cartelli sulle misure di sicurezza da rispettare. Tra queste il divieto di utilizzo delle strutture sportive, come campi di basket e di calcetto.
Ragionando così, con ordinanze locali che contraddicono il decreto del governo, è il caos. E alla fine il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, sbotta contro “l’incongruenza” di lasciare aperti i parchi pubblici: “Mercoledì c’erano molti assembramenti di persone, bisogna chiarire che andare al parco non è una necessità, in attesa un chiarimento normativo, autoregoliamoci. Stiamo a casa, non andiamo al parco”.

La questione, ormai terreno di scontro, resta non risolta. Con un governo che non decide e rimane vago. “In questa fase è sconsigliabile anche fare sport all’aperto”,dice Boccia: “Faccio un appello a tutti gli italiani, in questi 15 giorni dobbiamo dare una spinta forte al contenimento del contagio perciò meno cose facciamo meglio è, meno contatto esterno e meno corriamo il rischio di portare in casa il virus”. E poi chiarisce che non si poteva fare una norma che vietasse l’uscita perché uscire per fare la spesa o portare l’animale domestico o fare un passeggiata intorno al palazzo è umano e si può fare, ma andarsene in giro a pranzo o a cena a casa di altri è sconsigliabile”. Ma per molti sindaci sarebbe bastato chiudere i parchi per disincentivare le uscite.

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