Bella Ciao divisiva? Esatto: separa i fascisti da chi vuole libertà e diritti
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Bella Ciao divisiva? Esatto: separa i fascisti da chi vuole libertà e diritti

La Destra si lamenta per Bella Ciao cantata dalle Sardine nelle piazze. Ma bisogna continuare a cantarla per distinguere i fascisti dai democratici

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Giuseppe Cassarà Modifica articolo

5 Dicembre 2019 - 16.42


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Certo che Bella Ciao è divisiva. Essere divisiva è il motivo per cui è nata, per cui veniva cantata e viene cantata ancora oggi in tutto il mondo. Divide gli esseri umani in due parti: i fascisti, attentatori della libertà, e i democratici. Tutto il resto è superfluo. 
E allora, che le Sardine cantino Bella Ciao in ogni piazza è sacrosanto. Perché Bella Ciao trascende la politica: Bella Ciao è un simbolo, una condivisione di valori. E se politicamente le Sardine sono accomunate solo dal fatto di non votare Salvini, i loro valori condivisi hanno radici più profonde. 
La piazza delle Sardine non vuole più vedere l’Italia ridotta in questo stato: non vuole più vedere l’estrema destra rialzare la testa e fraternizzare con i rimasugli delle dittature del ‘900 come Casapound o Forza Nuova; non vuole più vedersi negati diritti fondamentali come avere una famiglia, la possibilità di decidere sul proprio corpo e la propria sessualità. Non vuole più sentire bugie come quella dell’invasione quando è evidente che si tratta di una clamorosa fake news. Non vuole più sentire bestialità come la polemica per il tortellino al pollo, o le sceneggiate sui presepi o i crocifissi nelle aule. Vuole uno stato laico per davvero, dove la fede cristiana è un affare privato dei singoli, non uno strumento di propaganda da portare ai comizi insieme ai rosari e alle madonne. 
Vuole che quando sui muri delle città compaiono le svastiche, quando i ragazzi del Cinema America vengono picchiati dai fascisti, quando una donna viene violentata da due neofascisti di Casapound, quando le case vengono rifiutate a meridionali, omosessuali e migranti, quando si urla ‘troia ti stupro’ a una donna rom con in braccio sua figlia, quando si urla ‘negro di merda’ a un bambino o quando qualcuno si rifiuta di sedersi accanto a una persona nera sull’autobus, quando qualche atrocità come questa accade, vuole che la politica la condanni, a prescindere dalla destra o dalla sinistra. Una condanna ferma, senza se, senza ma. Perché per il fascismo non può mai esserci spazio, perché essere fascisti vuol dire essere criminali e vogliamo che le istituzioni lo dicano chiaramente e non cerchi di far passare i post inneggianti a Hitler di un professore di Siena come ‘libertà di opinione’. 
Nessuno ha diritto di essere fascista. Nessuno. Questo deve essere un punto fermo in uno stato democratico come lo vuole la piazza delle Sardine. Bella Ciao rappresenta tutto questo. E si continuerà a cantare perché divide chi sogna un futuro migliore da chi vuole ripiombare nel passato più oscuro. 

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