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Un incubo durato 14 anni. Anni di supporsi verbali e fisici. Anni di botte e violenze sessuali. E se i bambini piangevano, schiaffi anche a loro.
Un matrimonio, una famiglia che erano diventati un incubo ma che ora sono solo un ricordo del passato. Sì perché il “cattivo”, l’uomo violento è finito in carcere.
Ad arrestarlo, grazie ad un’ordinanza di custodia cautelare sono stati i carabinieri della Compagnia di Cavalese (in provincia di Trento) che lo hanno portato a Verona.
E mamma e figli sono stati accolti da una comunità dove potranno ritrovare, un passo alla volta, la serenità e riscoprirsi una famiglia in un modo diverso.
E mamma e figli sono stati accolti da una comunità dove potranno ritrovare, un passo alla volta, la serenità e riscoprirsi una famiglia in un modo diverso.
Dove la violenza non è più un evento quotidiano e quasi scontato. Una violenza legata all’insana passione del gioco: quando lui perdeva i soldi, scaricava la sua rabbia contro la moglie e la picchiava o la violentava.
Gli episodi violenti sono iniziati quasi subito dopo la celebrazione del matrimonio. Ma lei solo poche settimane fa ha avuto il coraggio di denunciare tutto ai carabinieri.
E ha raccontato di tutte le volte in cui lui dava pugni, calci e le tirava i capelli, anche in presenza dei parenti.
Parenti che in tutti questi anni nulla avrebbero fatto per salvare la donna.
E ha raccontato di tutte le volte in cui lui dava pugni, calci e le tirava i capelli, anche in presenza dei parenti.
Parenti che in tutti questi anni nulla avrebbero fatto per salvare la donna.