E adesso vogliamo i nomi di tutti gli stupratori
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E adesso vogliamo i nomi di tutti gli stupratori

Ora basta! Noi di Globalist lanciamo una campagna: Vogliamo i nomi degli stupratori! Lo chiediamo ai testimoni, ai giornalisti, alla polizia: nessuna pietà per chi rovina la vita delle donne. 

Una manifestante in Spagna
Una manifestante in Spagna
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Claudia Sarritzu Modifica articolo

17 Maggio 2018 - 08.27


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I nomi degli stupratori vanno gridati a gran voce, scritti sui giornali, sui siti, sottolineati in neretto, tutti devono sapere chi sono questi uomini miserabili: Antonino Miniero, Gennaro Davide Gargiulo, Fabio De Virgilio, Raffaele Regio e Francesco D’Antonio.

Ieri con il pezzo della nostra Daniela Amenta abbiamo divulgato i nomi di tutti e cinque i dipendenti dell’Hotel Alimur di Meta di Sorrento. Qui nell’ottobre del 2016 sbarca una turista americana di 50 anni con la figlia. Il branco le adocchia. La ragazza sfugge per miracolo. La madre invece cade nella trappola, le offrono al bar un cocktail, contiene la cosiddetta “droga dello stupro”. Pochi minuti e la donna perde i sensi. Viene condotta a forza in un locale dove sono conservati gli attrezzi della piscina. Sono in dieci, dieci maschi, tutti nudi. Inizia lo stupro di gruppo. A ripetizione. Non soddisfatti questi vigliacchi di cui dobbiamo ricordare nomi e cognomi, con i loro complici (che speriamo vengano presti identificati e sbattuti in galera), portano la donna in un camera di servizio. E continuano. Mi chiedo come è possibile che tra questi dieci non ci fosse un “essere umano” che si sia dissociato che abbia provato vergogna e disgusto per quello che stavano facendo i suoi colleghi. Che questo caso dimostra che esiste una cultura dello stupro, non è solo un crimine. Un comportamento deviato. Per molti uomini è una cosa “che potrebbero fare”, che forse desiderano nel loro intimo. Questo dovrebbe farci paura. E dovrebbe faci reagire.

Come le manifestanti spagnole che a gran voce hanno preteso di sapere chi fossero le belve di Pamplona, anche noi in Italia dobbiamo pretendere che escano fuori i nomi degli stupratori. Qui sotto abbiamo ricordato gli ultimi casi di violenza sessuale in Italia dove (a parte Firenze e Rimini) i nomi dei violentatori vengono nascosti.

Perché se c’è un presunto truffatore, un presunto assassino il nome esce subito e se si tratta di un presunto stupratore il mondo dell’informazione ha tutta questa cura e delicatezza non identificando i carnefici. 

Sul corpo di noi donne viene fatta la peggiore violenza e l’unica preoccupazione è quella di tutelare la reputazione di questi mostri? Perché oscurare i volti di queste iene, perché chi ha commesso altri reati non è “tutelato” in questo modo?

Ora basta! Noi di Globalist lanciamo una campagna: Vogliamo i nomi degli stupratori!

Lo chiediamo ai testimoni, ai giornalisti, alla polizia, nessuna pietà per chi rovina la vita delle donne. Dovremmo scendere in piazza! Dovremmo far sentire la nostra voce. Indignarci insieme. Lottare insieme per la nostra dignità e sicurezza. 

Stupro Firenze carabinieri Marco Camuffo e Pietro Costa

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Stupro Rimini Guerlin Butungu condannato a 16 anni

22 gennaio tassista Un trentenne è stato arrestato, dalla Polizia di Stato, con l’accusa di aver commesso due violenze sessuali ai danni di giovani donne a Milano. L’uomo, secondo quanto spiegato, sarebbe un tassista abusivo che, secondo le accuse, avrebbe messo a segno le aggressioni ai danni di passeggere. A bloccare l’uomo sono stati gli investigatori della Squadra mobile che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

18 gennaio 2018 Tre italiani di 22, 28 e 48 anni sono stati arrestati dalla polizia di Milano con l’accusa di stupro ai danni di una ragazza 22enne. I fatti risalgono al 13 aprile 2017. La ragazza, italiana, è stata pesantemente drogata con una dose di benzodiazepina versata a sua insaputa nei drink. Da quel che ha raccontato, la sera del 13 aprile la giovane ha ricevuto un invito dal 28enne, con cui era uscita un paio di volte, ad andare in un locale. In macchina aveva conosciuto gli altri due e arrivati al locale avrebbe bevuto alcuni drink offerti dal ragazzo. Le telecamere di sicurezza mostrano chiaramente i momenti, tre in tutto, in cui la benzodiazepina è versata nel bicchiere. In stato confusionale, la ragazza è stata portata dai tre in una casa in Brianza, dove si è consumata la violenza. La mattina dopo, la giovane non ricordava nulla di quanto avvenuto. Tornata a casa, avvertiva dolori fisici e si è recata in ospedale, dove le hanno confermato la violenza subita e verificato l’alto livello di benzodiazepine nel sangue. Le tracce di dna hanno incastrato il 22enne e il 28enne, mentre l’uomo di 48 anni è stato arrestato grazie alle intercettazioni telefoniche.

3 gennaio Napoli 2018 Un altro caso di violenza, questa volta a Marano, provincia di Napoli, dove i carabinieri hanno arrestato un 25enne accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti della cugina. A quanto sembra, dopo una serata in discoteca con degli amici, il ragazzo si sarebbe offerto di accompagnare tutti a casa e avrebbe abusato della cugina di 22 anni dopo essere rimasto solo con lei e approfittando della scarsa lucidità della ragazza. Il fatto è stato ricostruito grazie alle testimonianze degli amici e alla chat del ragazzo, dove sono stati trovati messaggi di minaccia verso la ragazza per evitare che denunciasse l’accaduto. Determinanti anche gli indumenti indossati dal ragazzo e l’auto dove è avvenuta la violenza. Il 25enne è stato portato nel carcere di Poggioreale e la sua posizione è stata confermata dal gip, che ha disposto la custodia cautelare in carcere.

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Asti 12 dicembre 2017 Legata ad una brandina con il cavo di un telefono, in uno scantinato, picchiata e violentata per 24 ore da due giovani. E’ l’incubo vissuto da una trentenne, liberata dalla polizia, ad Asti, dopo che il padre venerdì ne aveva denunciato la scomparsa. “Mi hanno rapito, aiutatemi”, i messaggi Whatsapp che la donna ha mandato ad un’amica col cellulare che era riuscita a nascondere ai suoi aguzzini e che hanno permesso alla squadra mobile di rintracciarla. Sequestro di persona, violenza sessuale e lesioni le accuse a vario titolo nei confronti dei due tunisini, pregiudicati con precedenti per spaccio di droga. Indagato in concorso un terzo giovane. 

23 novembre 2017 La nona sezione del tribunale di Milano, presieduta da Mariolina Panasiti, ha condannato l’ex giocatore del Milan, Robinho, al secolo Robson de Souza Santos, a nove anni di carcere, per violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza albanese, all’epoca dei fatti 22enne, avvenuta in una discoteca di Milano il 22 gennaio 2013. La violenza, secondo le indagini, è stata consumata da Robinho, che in quel periodo giocava nel Milan, con altre cinque persone. Il calciatore ora si trova in Brasile dove gioca per l’Atletico Mineiro.

10 maggio 2017 Nell’ordinanza di custodia cautelare del Gip di Roma emergono tutti i particolari dell’orrore. Vittime due ragazzine romane di 14 anni, abusate lo scorso 10 maggio da due rom italiani di origini bosniache che sono stati arrestati. Si tratta di Mario Seferovic di 21 anni e di Bilomante Maikon Halilovic di 26, accusati di violenza sessuale e sequestro di persona. Il gip Costantino De Robbio parla di un atto “feroce” e “premeditato” in cui le due ragazzine sono state anche minacciate di morte. Un incubo durato un’ora.

Ravenna 27 ottobre 2017 Ancora una terribile violenza sessuale su una ragazza che trascorreva una serata in allegria con i suoi amici. Due giovani di origine straniera, un senegalese di 27 anni e un romeno di 26 anni, sono stati arrestati dalla Polizia con l’accusa di avere violentato e filmato in un’abitazione privata una ragazza di Ravenna appena maggiorenne che avevano incontrato poco prima, in stato di ubriachezza, in un locale della citta’ romagnola. Secondo quanto riferito dalla ragazza alla squadra Mobile, tutto e’ accaduto una notte di inizio mese quando i due l’hanno agganciata nel locale. Quindi, assieme anche a una coppia poi allontanatasi dall’abitazione, l’hanno portata di peso in una casa dove l’hanno infilata sotto la doccia e, mentre il senegalese filmava con il proprio smartphone, l’altro l’ha stuprata. I video con i rapporti sessuali sono gia’ stati sequestrati dagli inquirenti. I due, che hanno precedenti di Polizia per altri reati, hanno negato la violenza sessuale di gruppo sostenendo che si e’ trattato di un rapporto consensuale.

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Ancona 11 ottobre 2017 Una brutta storia di soprusi e di un dolore che è rimasto dentro la vittima a lungo: attirata in un vicolo del centro storico di Ancona da un conoscente e poi costretta ad un rapporto sessuali con un ragazzo, mentre altri due si limitavano a guardare.  E’ quello che sarebbe successo nel maggio 2016 a una ragazzina, all’epoca 15enne che però non aveva denunciato immediatamente l’accaduto, temendo che il ‘branco’ avesse girato un video con il telefonino.
L’inchiesta per violenza sessuale di gruppo però è partita d’ufficio quando la ragazzina si è sfogata con lo psicologo di un centro di ascolto. Ieri l’adolescente è stata sentita dal gip Antonella Marrone nel corso di un’audizione protetta con la formula dell’incidente probatorio chiesta dal pm Irene Bilotta. La Procura di Ancona ha indagato uno solo dei tre ragazzi, un diciannovenne, mentre la Procura minorile procede per gli altri due, che sono minorenni.

Genova 9 ottobre 2017 È accaduto alle 4 della notte tra sabato 7 e domanica 8 ottobre. A Genova. Tutto è cominciato sul lungomare di Pegli dove il 27enne marocchino, E.K.Z., già noto alle forze dell’ordine per aver messo a segno reati contro il patrimonio ne mette a segno una dietro l’altra: prima assale due ventenni, feriti al viso con i cocci di una bottiglia e costretti a consegnargli cellulari e portafogli; poi prende di mira altri cinque ragazzi ai quali, fingendo di avere una pistola in tasca, ha portato via anche qui telefonini e denaro. Non contento, secondo quanto hanno ricostruito gli investigatori, ha fermato la coppietta. Minacciandoli è salito a bordo della loro auto e li ha costretti a raggiungere salita Catal

Catania 2 ottobre 2017 Ancora una vittima della violenza cieca e brutale degli stupratori: una 25enne è stata violentata nella notte tra sabato e domenica da tre italiani, di 36, 34 e 23 anni, che sono stati poi fermati da carabinieri.
La Procura ha chiesto la convalida del provvedimento.
La giovane, stando alla ricostruzione, aveva accettato di essere riaccompagnata a casa da uno dei tre che aveva conosciuto nel locale a conclusione di una serata in una discoteca a Catania. Quando è salita nell’auto ha trovato gli altri due già dentro la vettura. Vicino casa della 25enne, che abita in una zona isolata, i tre l’avrebbero ripetutamente violentata e poi l’avrebbero abbandonata sulla strada. 

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