Bradley Lowery, 6 anni e una passione grande per i Black Cats del Sunderland. Un piccolo guerriero glabro, per il cicli di chemio, amante del calcio: niente capelli per lui, occhiaie profonde e un sorriso che sapeva di arcobaleno. Bradley Lowery non c’è più: si sono svolti in mattinata, presso la chiesa di St. Joseph a Blackhall Colliery, i funerali del piccolo tifoso, che ha combattuto – senza regalarci un lieto fine – la sua battaglia contro un neuroblastoma. Tra i tantissimi presenti, quasi tutti con la maglia numero 6 del Sunderland, la sua squadra del cuore, c’era anche il suo ‘Black Cat’ preferito, German Defoe, suo idolo e amico.
L’attaccante ha lasciato il ritiro spagnolo di Marbella del Bournemouth per non mancare alla cerimonia funebre. Visibilmente commosso, Defoe non è riuscito a trattenere le lacrime quando la piccola bara è arrivata dentro a un carro di vetro, trainato da due cavalli bianchi. Sembra una favola e forse, per un certo periodo, sino a che la malattia non ha preso definitivamente il sopravvento, lo è stata: Bradley era stato adottato come mascotte dalla Premier League e aveva stretto una relazione speciale proprio con German Defoe. L’attaccante, ai tempi del Sunderland, era andato in più occasioni a fargli visita. La prima volta, in ospedale, il bambino era rimasto emozionato a tal punto che si era aggrappato a lui, senza volerlo più lasciare. Un abbraccio, di quelli veri: German non aveva resistito al richiamo dell’arcobaleno e quel bimbo gli era entrato nel cuore. La foto aveva fatto il giro del web, ricevendo migliaia di condivisioni. Dopo averlo ritrovato in un letto di ospedale, lo scorso marzo Defoe aveva condiviso questo messaggio: “Mi ha messo addosso le coperte, voleva solo essere coccolato. Non voleva che andassi via, l’ho abbracciato e si è addormentato. Sua madre, scherzando, mi ha detto che sarei dovuto rimanere tutta la notte e allora le ho risposto ‘Qualcuno chiami David Moyes e gli dica che non posso giocare nel weekend’. E’ stato speciale”. German Defoe era il sogno speciale di un bambino speciale. Il 26 marzo il centravanti aveva accompagnato il piccolo sul tappeto verde di Wembley, prima della partita contro la Lituania. Anche quella foto aveva commosso il mondo.
Addio piccolo Bradley e forza Sunderland