Sulla vicenda che vede il capo dell’agenzia Frontex accusare le ong come Medici senza Frontiere di aiutare il traffico di essere umani sulle rotte migratorie, è intervenuto con tono polemico il viceministro degli Esteri, Mario Giro, affermando che le accuse dell’agenzia di frontiera europea rischiano di creare un pericoloso fraintendimento, esplosivamente per fini interni.
“Innanzitutto – ha dichiarato Giro – non credo che le ong siano in contatto con i trafficanti, è solo una questione di fraintendimento voluto e creato per scopi interni. Le Ong non entrano nelle acque libiche. È un dato di fatto.
Dichiarazioni sostenute da Arjan Hehenkamp, direttore generale di Medici senza Frontiere, che ha ribadito come “la crescente retorica sul ruolo giocato dalle organizzazioni non governative nel salvare vite nelle zone di frontiera è solo un tentativo di intimidazione e un tentativo di ridurre i fondi a loro destinati”.
“Se non fossimo presenti – ha dichiarato Hehenkamp – non c’è dubbio che il flusso di migranti continuerebbe comunque. E questo significa che ancora più persone morirebbero annegate nelle traversate in mare”.
Circa 200 mila migranti e rifugiati hanno raggiunto l’Italia lo scorso anno e nonostante il paese venga utilizzato come meta di transito, molti non riescono ad attraversare i confini per raggiungere il Nord Europa, perché vengono bloccati.
Il viceministro Giro è convinto che il fatto che ci siano le organizzazioni umanitarie a salvare vita non incoraggi le persone a partire, attraversando il Mediterraneo: “quando una madre mette il suo bambino su un barcone non esiste alcun fattore di attrazione”. Il dito andrebbe puntato sui fattori di spinta che portano migliaia di persone ad attraversare il Mediterraneo lasciando le loro terre.