Intelligence e sapere. Un binobio su cui puntare. “Il viaggio prosegue. L’Intelligence continua a dialogare con i giovani, raccontando non i risultati che abbiamo conseguito ma ciò che facciamo oggi e ciò su ci impegniamo nel futuro. Lo facciamo senza il condizionale, mettendoci la faccia, con un impegno che dice professionalità e amore per l’Italia”. Così il sottosegretario Marco Minniti, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, presenta l’incontro ‘Intelligence live’, che si terrà all’Università di Padova, l’11 ottobre alle 16, nell’Aula Magna di Palazzo Bo. Un’occasione di dialogo, per conoscere i volti e la realtà dell’attività di intelligence, oltre i miti, gli stereotipi e i luoghi comuni. Un dialogo tra il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza e il mondo della ricerca, per mobilitare le conoscenze e i saperi del Paese e vincere, insieme, le sfide asimmetriche del nostro tempo, dal terrorismo alla minaccia cyber. Un confronto di progetti ed energie, costruendo un modello di sicurezza partecipata. Padova è la tappa numero 25 di ‘Intelligence live’, il roadshow promosso dal Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica nei principali atenei italiani.
“Il tempo di chiudersi a chiave è tramontato e dalla linea di confronto con la società non si torna indietro”, rimarca Minniti. Che rilancia: “Di fronte alle minacce asimmetriche del nostro tempo è impensabile scavare cunicoli e pensare ai propri interessi: occorre allargare le mappe di comprensione dei fenomeni, camminare insieme nei territori delle idee e cogliere le grandi sfide, trasformando i rischi in occasioni di crescita”. “L’Intelligence – avverte il sottosegretario – non è una toolbox dove si trovano pinze e cacciaviti utili nell’immediato: è una visione del mondo, uno strumento che è strategico per il decisore politico e per la difesa della società”. “I roadshow – prosegue Minniti – rappresentano perciò un’occasione privilegiata per conoscere la missiondell’Intelligence, valorizzando il desiderio dei giovani di formarsi con prospettive sfidanti”.
“Eventi come quello dell’11 ottobre – sottolinea Rosario Rizzuto,Rettore dell’Università di Padova – sono fondamentali per stabilire un contatto, creare un ponte fra l’attività di intelligence, fondamentale – anche e soprattutto nei tempi in cui viviamo ora – nel garantire la sicurezza dei cittadini e il mondo accademico. Come Ateneo è la conferma di un percorso che abbiamo già intrapreso e che ha portato ad un accordo con il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. Sappiamo che le competenze di un’Università così vasta per temi e campi di ricerca come la nostra possono essere importanti e le mettiamo a disposizione per contribuire a costruire un modello di sicurezza partecipata”.
Il programma dei lavori prevede, con inizio alle 16, il saluto di Rosario Rizzuto, Magnifico Rettore dell’Università di Padova. A seguire, gli interventi di Mauro Conti, docente dell’Università di Padova, su “Sicurezza informatica e Cyber Intelligence: nuove tecnologie”; di Luciano Gamberini, docente dell’Università di Padova, su “Ricerca interdisciplinare per l’Intelligence” e diGiuseppe Sartori, docente dello stesso ateneo veneto, su “Una tecnologia per smascherare i soggetti con identità false”. Sarà poi la volta di Paolo Scotto di Castelbianco, Direttore della Scuola di formazione del Comparto Intelligence e responsabile della Comunicazione istituzionale del sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, che dialogherà con gli studenti nello spazio ‘“Intelligence…conosciamola meglio”. Il sottosegretario Marco Minniti, Autorità Delegata per la sicurezza della Repubblica, indicherà le priorità dell’azione Intelligence nel suo intervento dal titolo “Intelligence e sfide per la sicurezza”.
Rispetto a minacce attuali come il cyberspionaggio, rimarca Minniti, “il rapporto con l’accademia si dimostra fondamentale anche per reclutare nuove leve in grado di agire nei campi della cyber-security, nuova frontiera della sicurezza globale”. Per il sottosegretario con delega all’Intelligence, “la Scuola di formazione del Comparto Intelligence, che realizza questi incontri, è una porta aperta con il mondo dell’accademia e delle eccellenze, perché ricerca e innovazione contribuiscano a rafforzare una comune e qualificata cultura della sicurezza. Il Comparto Intelligence – nella sua unicità e unitarietà – è una frontiera avanzata, presidio di libertà e democrazia. Il ‘segreto’ è continuare a lavorare insieme con le università, perché la forza del sapere condiviso costruisce prospettive di pace e sviluppo. La narrazione di morte del Da’ish si combatte e si vince parlando al cuore dei popoli, oltre i pensieri storti di ogni egoismo e isolamento. Monitoraggio e prevenzione – conclude Minniti – sono le nostre lance sul campo, puntiamo su giovani e partnership con i centri di ricerca. Oggi, e sempre di più, sicurezza vuol dire libertà”.