La strada (tra sassi e buche) per andare a scuola di Ali e Gaith

Nell'ambito della campagna #EmergencyLessons, l'Unicef e l'Ue lanciano la quarta video-storia.

La strada di Ali e Gaith
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5 Settembre 2016 - 22.21


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Nell’ambito della campagna #EmergencyLessons, l’Unicef e l’Ue lanciano la quarta video-storia ‘Ali e Gaith: Il percorso per andare a scuola’ ambientata in Iraq per sottolineare l’importanza dell’istruzione per i bambini colpiti da conflitti e disastri. Questo video racconta la vita di Ali e Gaith che vivono nel campo di Harsham, nel nord dell’Iraq. Drammatica la storia che racconta Ali’, fuggito da Mosul, dalla guerra: “Le persone sono morte e tante cose brutte sono accadute. Avevo molta paura delle bombe e di essere colpito da loro. A Mosul camminavamo per andare a scuola su strade di cemento e mai di fango. Mi manca la mia scuola a Mosul. Tutti i miei amici erano li’, imparavamo tante cose e potevamo tornare a casa insieme”.

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Ad aiutarli ad andare avanti e’ la loro amicizia e la scuola. Nel video mostrano i loro libri, le aule prefabbricate, il campetto di calcio. E la mulattiera che devono percorre per raggiungere le aule, ben diversa dalla strada asfaltata che percorrevano nella loro citta’.

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Negli ultimi due anni il conflitto in Iraq ha costretto oltre 3,4 milioni di iracheni a fuggire dalle loro case. 10 milioni di iracheni, quasi un terzo della popolazione, necessitano di assistenza umanitaria urgente. L’Iraq oggi ospita circa 250.000 rifugiati siriani. Questa crisi ha colpito duramente i bambini in Iraq: quasi 2 milioni in tutto il paese sono esclusi dall’accesso a scuola. La campagna #EmergencyLessons si basa sulle esperienze di vita dei bambini che vivono in emergenza in paesi come Guinea, Iraq, Nepal e Ucraina. Le loro storie personali sulla straordinaria difficolta’ che affrontano per ottenere un’istruzione ci dimostrano perche’ i bambini possono e devono continuare ad imparare.

La mancanza di accesso all’istruzione influenza direttamente la sicurezza e il benessere dei bambini. Quando ragazzi e ragazze non vanno a scuola sono piu’ esposti a rischio di violenza, sfruttamento, abuso e abbandono. Ancora oggi nel mondo, circa 1 bambino su 4 in eta’ scolare – 462 milioni – vive in uno dei 35 paesi colpiti da crisi, compresi i circa 75 milioni di bambini (di cui 16 milioni rifugiati) che hanno disperato bisogno di supporto per l’istruzione. Le ragazze che vivono in paesi colpiti da conflitti hanno 2,5 volte maggiore probabilita’ di essere escluse dalla scuola rispetto ai ragazzi.

La campagna di sensibilizzazione Unicef-Ue #EmergencyLessons ha l’obiettivo di raggiungere, attraverso i social media, 20 milioni di persone in Europa, in particolar modo i giovani con meno di 25 anni in Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Slovenia, Slovacchia e Regno Unito, e ispirarli a supportare milioni di bambini e adolescenti che hanno interrotto il percorso scolastico a causa delle emergenze. Con questo video viene chiesto ai ragazzi di raccontare il percorso per andare a scuola e di condividere il video sui social. Nell’ambito del progetto, in questi giorni e’ in missione in Giordania – nel campo profughi di Zaatari – Jovana Kuzman, Giovane Ambasciatrice per l’Italia della campagna, che visitera’ alcune scuole finanziate da Ue-Unicef. (DIRE)

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