Ieri sera un camion a folle velocità ha falciato la folla sulla Promenade des Anglais, a Nizza. Il nuovo attentato terroristico ha sconvolto la Francia e al momento il bilancio è di 84 persone morte, tra cui moltissimi bambini. Tra i moltissimi commenti di queste ore, ecco quello di Cecilia Strada che tramite il suo profilo di Facebook ha deciso di commentare la strage di Nizza, spiegando come la guerra – che per anni tutti noi abbiamo considerato “altrove”, in un altro luogo, lontano e quelle vittime dalla pelle un po’ più scura erano solo un trafiletto in più per riempire una pagina di qualche quotidiano – adesso è proprio qui, in casa nostra, nei luoghi delle nostre vacanze.
di Cecilia Strada
Tanti anni fa dicevamo “Fuori l’Italia dalla guerra, fuori la guerra dall’Italia”. Per anni abbiamo guardato guerra, violenza e terrore seminare morti e feriti “là”, in qualche Paese che non abbiamo mai visitato (i nostri soldati e le nostre armi, invece, spesso ci sono stati); le vittime avevano la pelle un po’ più scura della nostra, e tendenzialmente diventavano solo un trafiletto sui giornali: “800 morti a Baghdad”, e si girava pagina.
Oggi ci svegliamo e ci accorgiamo che Baghdad è qui, in riviera. Che le vittime sono uguali uguali a noi, anzi, siamo noi.
Che puoi uscire per andare a fare una passeggiata e non tornare più a casa, come succede ogni giorno “là”, a Kabul o a Ramadi.
Cittadini disarmati da una parte, dall’Iraq alla Francia, e dall’altra parte chi ha scelto e sceglie la guerra (con il turbante nero, in divisa o in giacca e cravatta). Loro fanno la guerra e noi paghiamo il conto. Anche oggi, a Nizza. Anche oggi, a Kabul.
Spezzare il cerchio della guerra, spazzar via la guerra dalla Storia non è più uno slogan da pacifisti, un bel sogno o un’utopia. E’ l’unica possibilità che ci rimane. O la guerra spazzerà via noi.
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