L'analisi genetica delle tribù arabe: manca solo il pentolone
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L'analisi genetica delle tribù arabe: manca solo il pentolone

Il direttore della Stampa riscopre le cattive tribù arabe: abituati a lottare per pozzi d’acqua, donne e bestiame. Luoghi comuni e dimenticanze occidentali.

Razzismo fascista
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10 Gennaio 2016 - 21.07


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di Pietro Manigas

“L’assalto di gruppo alle donne di Colonia è un atto tribale che si origina dall’implosione degli Stati arabi in Nordafrica e Medio Oriente”. Questo l’attacco di uno degli editoriali più brutti, per ignoranza e razzismo, letti negli ultimi anni. Incommentabile, perché come si può discutere seriamente un pezzo che commenta i fatti di Colonia attraverso una lente antropologico-genetica che lancia sprazzi di storia come coriandoli. Ma uno sforzo occorre pur farlo visto che l’autore di questo affresco è il neodirettore della Stampa, Maurizio Molinari.

L’intero pezzo è su questo tono, una chiamata alle armi dell’Occidente limpido e rispettoso contro le tribù dei brutti arabi e bruttissimi negri col pentolone fumante. Sublime il direttore si lancia: “Fra chi arriva vi sono portatori di usi e costumi che si originano dalle lotte ataviche per pozzi d’acqua, donne e bestiame”. Capito il direttore del giornale della Fiat? Zozzoni perversi che sono abituati a lottare per pozzi d’acqua, donne e bestiame. Non è razzismo, è semplicemente ottusità di quel ceto intellettuale del piffero che sulle ali di una mediocrità ignorante ha preso il potere. Tiene le fila, dirige giornali, fa televisione, salottini e talk show. Trasmette il virus della mediocrità al cittadino.

Scrive l’autrice teatrale e televisiva Lisa Nur Sultan, sempre caustica: “Ma una sola cosa mi pare manchi, in questo approccio antropo-genetico-cultural-storicistico ai fatti di Colonia. Quando le tribù arabe erano tenute calme e controllate dagli europei, nel fulgido periodo che cita Molinari, gli europei cosa facevano? Atavico per atavico, i tedeschi negli anni ‘ 30 e ’40 cosa facevano? E gli italiani?”

Ops.

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