Ilaria Cucchi: ecco la faccia di chi ha ucciso Stefano

Ilaria Cucchi pubblica su Facebook la foto di uno dei carabinieri indagati per la morte Stefano. Lui vuole denunciarla. Polemiche e minacce sui social.

Ilaria Cucchi: ecco la faccia di chi ha ucciso Stefano
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3 Gennaio 2016 - 21.11


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Ecco chi ha ucciso Stefano. Così ha scritto Ilaria Cucchi, la sorella del povero Stefano ammazzato mentre era detenuto a botte. E ha pubblicato la foto di uno dei carabinieri indagati. Si vede il militare in costume da bagno, mentre posa sorridente per un fotografo a petto nudo tra gli scogli e con il fisico ben in mostra. Ilaria: “Volevo farmi del male, volevo vedere le facce di coloro che si sono vantati di aver pestato mio fratello, coloro che si sono divertiti a farlo. Le facce di coloro che lo hanno ucciso. Ora questa foto è stata tolta dalla pagina. Si vergogna? Fa bene”.

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Subito è scoppiato il caos. Immediati i commenti contro il militare, con qualcuno che ha anche proposto una ronda anti-carabiniere. Così lei è dovuta intervenire per placare gli animi: “Non tollero la violenza, sotto qualunque forma – ha scritto -. Ho pubblicato questa foto solo per far capire la fisicità e la mentalità di chi gli ha fatto del male ma se volete bene a Stefano vi prego di non usare gli stessi toni che sono stati usati per lui. Noi crediamo nella giustizia e non rispondiamo alla violenza con la violenza. Grazie a tutti”.

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Il carabinieri però ha fatto sapere attraverso il suo legale che denuncerà Ilaria “per le sue affermazioni e per le numerose gravissime minacce ed ingiurie che sono state rivolte a lui e ai suoi familiari a seguito e a causa della signora Cucchi”.

Poi in serata Ilaria. “Sto ricevendo numerose telefonate anche di giornalisti su questa fotografia – scrive – La prima domanda che mi pongo è: se fosse stato un comune mortale, cioè non una persona in divisa, non ci si sarebbe posto alcun problema. Ho pubblicato questa foto perché la ritengo e la vedo perfettamente coerente col contenuto dei dialoghi intercettati e con gli atteggiamenti tenuti fino ad oggi dai protagonisti. Il maresciallo Mandolini (il primo indagato tra i militari, ndr) incurante di quanto riferito sotto giuramento ai giudici sei anni fa e non curandosi nemmeno della incoerente scelta di non rispondere ai magistrati ha avviato un nuovo processo a Stefano e a noi, che abilmente sarà di una violenza direttamente proporzionale alla quantità di prove raccolte contro di loro dai magistrati. E quindi io credo che non mi debba sentire in imbarazzo se diventeranno pubblici anche i volti e le personalità di coloro che non solo hanno pestato Stefano ma pare se ne siamo addirittura vantati ed abbiamo addirittura detto di essersi divertiti”. Piuttosto “difronte al possibile imbarazzo che qualcuno possa provare pensando che persone come queste possano ancora indossare la prestigiosa divisa dell’arma dei carabinieri io rispondo che sono assolutamente d’accordo e condivido assolutamente questo imbarazzo” scrive ancora la Cucchi.

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Che poi conclude: “Quella di avere pestato Stefano è stata una scelta degli autori del pestaggio. Quella di nascondere questo pestaggio e di lasciare che venissero processato altri al loro posto è stata una scelta di altri. Così come quella di farsi fotografare in quelle condizioni e di pubblicarla sulla propria pagina Facebook è stata una scelta del soggetto ritratto. Io credo che sia ora che ciascuno sia chiamato ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Accollandosene anche le conseguenze. E il fatto che questo qualcuno indossi una divisa lo considero un aggravante non certo un attenuante o tantomeno una giustificazione”.

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