Compravendita di senatori: chiesti 5 anni per Silvio Berlusconi
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Compravendita di senatori: chiesti 5 anni per Silvio Berlusconi

L'ex presidente del Consiglio e l'allora direttore dell'Avanti Valter Lavitola sono imputati per il reato di corruzione.

Compravendita di senatori: chiesti 5 anni per Silvio Berlusconi
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24 Giugno 2015 - 22.06


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Silvio Berlusconi condannato a 5 anni, mentre Valter Lavitola a 4 anni e 4 mesi. Sono queste le richieste dei pm formulate nella requisitoria svolta oggi nel processo in corso a Napoli sulla presunta compravendita di senatori che portò, nel 2008, alla caduta del Governo Prodi. L’ex presidente del Consiglio e l’allora direttore dell’Avanti sono imputati per il reato di corruzione.

Nell’ambito dello stesso processo Sergio De Gregorio, eletto nel 2006 con Italia dei valori e poi passato a Forza Italia, ha patteggiato invece un anno e 8 mesi. Il 7 luglio sono previste le arringhe degli avvocati difensori, mentre l’8 luglio è attesa la sentenza da parte della prima sezione del Tribunale di Napoli.

Secondo i magistrati partenopei l’ex premier riesci’ a far cadere il governo Romano Prodi nel 2007 comprando il passaggio dal centrosinistra al centrodestra di Sergio De Gregorio, eletto nella lista dell’Idv e poi passato a Forza Italia.

“Tutti i testimoni e tutte le prove documentali hanno dimostrato la totale inconsistenza dell’assunto accusatorio”, lo hanno dichiarato in una nota i legali di Silvio Berlusconi, i legali Franco Coppi, Michele Cerabona, Bruno Larosa e Niccolò Ghedini. “Lo stesso De Gregorio ha dovuto ammettere che la sua adesione al Centrodestra era un ritorno a casa e che le sue azioni politiche erano svincolate dalle asserite dazioni di denaro, peraltro del tutto sfornite di ogni prova. Che la Procura di Napoli nonostante tutto ciò abbia ritenuto di chiedere una sentenza di condanna al massimo della pena è davvero assurdo”, hanno aggiunto. “Confidiamo che il Tribunale voglia assolvere con formula ampia il presidente Berlusconi da questa incredibile accusa”.

Brunetta: la richiesta è aberrante. “Letteralmente aberrante la richiesta della Procura di Napoli nei confronti del presidente Silvio Berlusconi. Aberrante e inaccettabile poiche’, con questa assurda invasione di campo, viene dimostrato ancora una volta come una parte della magistratura abbia l’insano vizio di intervenire a gamba tesa sulla politica”. Lo ha dichiarato Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia.

“Quello di Napoli contro il nostro presidente è, per antonomasia, un processo politico – prosegue – Si mette in discussione e si giudicano, evidentemente con retropensieri molto interessati, attivita’ puramente politiche come ad esempio quella di tentare, in modo legittimo per una forza di opposizione, di far cadere un governo, nel caso specifico il governo Prodi”. “Bene ha fatto il presidente Berlusconi a presentare presso la Giunta per le autorizzazione della Camera un’istanza di insindacabilità in merito al processo sulla compravendita dei senatori – ha concluso Brunetta – Nell’istanza si chiede al Parlamento di dichiarare coperti da immunità i fatti di cui si occupa l’inchiesta. Siamo certi che il presidente della Commissione, Ignazio La Russa, valuterà con attenzione e senso di responsabilità questa delicata richiesta”.

Sisto: panpenalismo paradossale. “È noto che nel nostro Paese si pensa di poter risolvere tutto mediante il giudice penale, dalle liti di condominio alle dispute filosofiche. Quanto sta accadendo, però, a Napoli è paradossale, addirittura si vorrebbe rendere penalmente rilevante il diritto costituzionalmente garantito di ciascun parlamentare di esercitare le funzioni senza vicolo di mandato”. Questo il commento del deputato di Forza Italia Francesco Paolo Sisto.

“E non basta – ha aggiunto Sisto, che ha parlato di panpenalismo paradossale – si vorrebbero addirittura sancire con una sentenza penale le ragioni della caduta di un governo. È vero che il diritto si evolve, ma a tutto c’è un limite e la irrazionalità non è certamente il progresso della ragione”.

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