Migranti, protesta sugli scogli a Ventimiglia

Circa 50 persone stanno manifestando contro la decisione della Francia di chiudere le frontiere. L'Ue stringe sui rimpatri

Migranti, protesta sugli scogli a Ventimiglia
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14 Giugno 2015 - 11.14


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Dopo lo sgombero di ieri i migranti sono tornati a protestare alla frontiera francese di Ventimiglia contro la sospensione di Schengen da parte della Francia. La Croix Rouge francese ha attraversato il confine di Ponte San Ludovico per assistere i circa 50 migranti che sotto la pioggia battente intonano cori come
‘Droit humain’ e ‘Ouvrez la frontière’.

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La politica. Renzi vedrà mercoledì Cameron e domenica Hollande, a Milano in ambito Expo: tra i temi anche la questione immigrazione. Resta alta la tensione politica per la situazione di emergenza italiana. “Perché dobbiamo rimanere nella UE se l’unica sua risposta è di chiudere le porte come nel Medioevo, alzare i ponti levatoi?”, scrive Beppe Grillo nel suo blog sottolineando che la UE non vuole i profughi, “al di là dei proclami della Merkel e di Hollande che li considerano in realtà come spazzatura da tenere in Italia, oltre confine”.

La Francia: mai violato Schengen. “Voglio dire chiaramente che la frontiera italo-francese non è mai stata chiusa, Schengen non è mai stato sospeso” tra la Francia e l’Italia: lo ha detto un alto responsabile della prefettura delle Alpes-Maritimes, precisando che la circolazione autostradale e ferroviaria “non è mai stata interrotta”.

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Renzi e Alfano. Intanto il premier Matteo Renzi avverte l’Europa in vista del Consiglio Europeo del 25 e 26 giugno sull’immigrazione: “La nostre voce si farà sentire. Se il consiglio europeo accoglierà la solidarietà bene, sennò abbiamo pronto il piano B’. “Non accetteremo un’Europa egoista”, scandice anche il ministro dell’Interno, Angelino Alfano. “Voglio dire agli italiani – ha detto inoltre il ministro – che quello che accade a Ventimiglia è l’antipasto di quello che accadrebbe se si chiudesse Schengen”.

Movimento 5 Stelle. Il M5S considera i respingimenti di Ventimiglia da parte della gendarmeria francese “un’autentica violazione dei diritti umani, di fronte alla quale Bruxelles e la Corte Ue non possono restare a guardare. Parigi sta trattando i migranti come dei pacchi postali da rispedire al mittente: è vergognoso”. Lo dichiarano i deputati M5S della Commissione Esteri, che aggiungono: “Di fronte a questa barbarie invitiamo il ministro Gentiloni a richiamare l’ambasciatore italiano in Francia in forma di protesta, ma soprattutto chiediamo che il governo porti sui tavoli europei una proposta di sospensione temporanea, e chiaramente propedeutica ad un definitivo superamento, del regolamento di Dublino III e del principio scellerato del chi prima accoglie poi gestisce. E’ evidente – concludono i deputati – che l’Italia non è più in grado di sobbarcarsi del continuo flusso di migranti ed è inaccettabile che un Paese alleato come Parigi usi a pretesto un regolamento europeo negando i più elementari principi di solidarietà che dovrebbero essere pilastro dell’Ue”.

La mossa dell’Ue. Nella bozza delle linee guida per il vertice si accelera sulla politica dei rimpatri dei migranti economici. Nel testo si prevede – infatti – “la mobilitazione di tutti gli strumenti per promuovere le riammissioni dei migranti economici illegali nei Paesi di origine e transito”. Tra i vari punti, “il rafforzamento del ruolo dell’agenzia per il controllo delle frontiere Frontex; una velocizzazione dei negoziati con i Paesi Terzi (non solo quelli in prima linea); lo sviluppo di regole nel quadro della convenzione di cooperazione di Cotonou; il monitoraggio dell’attuazione degli Stati membri della direttiva sui rientri”. Si prevede anche “l’assistenza per l’attuazione degli accordi di riammissione, in particolare sviluppando gli strumenti per rinforzare i programmi dei rientri volontari e aiutare a creare posti di lavoro nei Paesi di origine”. Sull’argomento la Commissione europea ha preparato un documento che verrà presentato al consiglio Affari interni di martedì a Lussemburgo. Nella bozza è stato lasciato uno spazio vuoto nel capitolo dei ricollocamenti intra-Ue da Italia e Grecia in attesa spiegano fonti Ue “della discussione al consiglio Affari interni” di martedì a Lussemburgo.

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