La attesa agenda sulla migrazione annunciata da mesi dalla Commissione europea è stata adottata oggi a Bruxelles. “Contiene azioni immediate che contribuiranno a gestire meglio la migrazione e a rispondere alle legittime aspettative dei nostri cittadini”, ha indicato il primo vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans. Ma vari punti vengono rimandati a fine maggio, come la distribuzione dei rifugiati nei Paesi dell’Ue e un programma per il loro reinsediamento.
Oggi è stato adottato un bilancio di 89 milioni di euro che comprende 57 milioni per il Fondo Asilo, migrazione e integrazione, e 5 milioni per il Fondo Sicurezza interna in finanziamenti di emergenza destinati agli stati membri che si trovano per primi ad affrontare l’impatto col flusso dei migranti. Prima della fine di maggio sarà presentato il nuovo piano operativo Triton.
La Commissione proporrà entro la fine di maggio un programma di reinsediamento (“resettlement”, per cui è stato previsto un finanziamento supplementare di 50 milioni per il 2015 e il 2016) di 20 mila rifugiati con evidente bisogno di protezione internazionale provenienti da campi profughi di paesi terzi: il 9,94% arriverà in Italia (cioè meno di 2 mila persone).
Non è stato invece fissato il numero per il ricollocamento (“relocation”) degli immigrati già sbarcati, ma all’Italia spetterà una quota dell’11,84%, in base a uno schema di distribuzione obbligatoria per ogni paese. Questo schema per “situazioni di emergenza con un afflusso massiccio”sarà proposto ugualmente entro la fine di maggio 2015. Da sottolineare che in entrambi i casi non saranno incluse Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca, che godono nella politica comune di asilo di una “clausola di eccezione” inserita nel trattato Ue.
In agenda c’è anche il varo di una politica di sicurezza e di difesa comune nel Mediterraneo con l’obiettivo di smantellare le reti di trafficanti e contrastare il traffico di migranti. Qui di seguito i quattro pilastri che la Commissione europea ha incluso nell’agenda sulla migrazione.
1) Tagliare le gambe all’immigrazione clandestina: con una presenza più forte di funzionari europei all’interno delle delegazioni dell’Unione europea nei paesi da cui partono e transitano i migranti. Frontex sarà potenziata per migliorarne l’effettività nei rimpatri e sarà varato un nuovo piano d’azione mirato a trasformare il traffico di migranti in un’attività poco redditizia per i contrabbandieri e che li esponga ad alti rischi.
2) Gestire le frontiere: salvare vite umane e rendere sicure le frontiere esterne rafforzando Frontex, contribuendo al consolidamento delle capacità dei paesi terzi di gestire le loro frontiere, intensificando la messa in comune di alcune funzioni di guardia costiera a livello Ue.
3) Onorare il dovere morale di proteggere: una politica comune europea di asilo forte. La priorità è garantire l’attuazione piena e coerente del sistema europeo comune di asilo, promuovendo su base sistematica l’identificazione e il rilevamento delle impronte digitali, con tanto di sforzi per ridurne gli abusi rafforzando le disposizioni sul concetto di “Paese di origine sicuro”, valutando ed eventualmente riesaminando il regolamento Dublino nel 2016.
4) Una nuova politica di migrazione legale: l’obiettivo è che l’Europa, nel suo declino demografico, resti una destinazione allettante per i migranti. Si mira a rimodernare e ristrutturare il sistema Carta blu, ridefinire le priorità delle politiche di integrazione, aumentare al massimo i vantaggi della politica migratoria per le persone e i paesi di origine. (GdP)