Caso Alpi: in carcere c’è un innocente, parla un supertestimone
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Caso Alpi: in carcere c’è un innocente, parla un supertestimone

Nuovi scenari e sconvolgenti retroscena nel caso dell'omicidio di Ilaria Alpi: un supertestimone è intervenuto a 'Chi l'ha visto'.

Ilaria Alpi
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16 Febbraio 2015 - 18.32


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L’uomo, Ahmed Ali Rage, soprannominato Jelle, irreperibile per l’Italia, raggiunto dall’inviata di «Chi l’ha visto?» ha raccontato – secondo quanto si legge in una nota diffusa dalla redazione della trasmissione – che «gli italiani avevano fretta di chiudere il caso e gli hanno promesso denaro in cambio di una sua testimonianza al processo: doveva accusare un somalo del duplice omicidio.

«L’uomo in carcere» accusato di aver ucciso Ilaria Alpi «è innocente». Io non ho visto chi ha sparato. Non ero là. Mi hanno chiesto di indicare un uomo». È quanto ha rivelato alla trasmissione di Rai 3 ‘Chi l’ha visto?’ Ahmed Ali Rage, il supertestimone del processo che si è svolto a Roma per l’omicidio della giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e dell’operatore della Rai Miran Hrovatin.

Jelle indicò il giovane Omar Hashi Hassan al pm Ionta durante un interrogatorio, ma poi non si presentò a deporre al processo e fuggì all’estero. Per la sua testimonianza il giovane Hashi fu arrestato e condannato all’ergastolo». Ilaria Alpi e Miran Hrovatin furono uccisi il 20 marzo 1994 a Mogadiscio. Per quegli omicidi, dopo anni di indagini, l’ unico colpevole riconosciuto è Hashi Omar Hassan, arrivato a Roma per testimoniare sulle presunte violenze di militari italiani ai danni della popolazione somala.

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Arrestato e rinviato a giudizio, Hassan è stato assolto in primo grado, condannato all’ergastolo in appello e quindi a 26 anni definitivamente in Cassazione. Hassan sta scontando la pena nel carcere di Padova.

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