“Signor giudice mi creda, non sono stata io”. In lacrime, dopo quattro ore d’interrogatorio nel carcere di Catania. “Ho accompagnato mio figlio a scuola” lo ripete senza sosta Veronica Panarello davanti al gip Claudio Maggioni, che deciderà entro domani sera se confermare il fermo emesso dalla procura di Ragusa per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e occultamento di cadavere. A nulla è servito metterla davanti al fatto compiuto, mostrandole un vero e proprio filmato realizzato la mattina di sabato 29 novembre grazie alle telecamere di Santa Croce Camerina, in cui la sua auto è ovunque tranne che dove dice la donna.
La scientifica sta analizzando computer e cellulari di: Veronica Panarello, la madre del piccolo Loris in carcere a Catania con l’accusa di averlo ucciso, e di Orazio Fidone, il cacciatore che sabato 29 novembre ritrovò il cadavere del bambino. Contemporaneamente vengono svolte dagli esperti della polizia approfondite analisi sulle auto in uso alla donna e a Fidone. Ricordiamo che Fidone è tuttora indagato per l’omicidio. “Non è escluso che Veronica Panarello avesse un secondo telefono cellulare”. Del dispositivo si fa cenno anche nel decreto di fermo che riporta le parole della madre della donna secondo cui conterrebbe foto e video di Loris; il cellulare viene ancora cercato, anche perché potrebbe contenere tracce di contatti con un presunto complice. Attenzione pure a un nuovo video che immortalerebbe quanto avvenne la mattina del 29 novembre davanti alla casa della famiglia Stival. Attorno alle 8,47 la mamma di Loris, Veronica Panarello, ritorna a casa e si vedrebbe la polo nera parcheggiata con il “muso” davanti al garage. Fatto che ha reso perplesso anche il marito Davide, secondo cui la moglie parcheggiava sempre in strada e mai nel garage.
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