Mafia: 16 arresti nel clan Messina Denaro

Terra bruciata attorno al capomafia: in carcere anche il nipote acquisito del latitante numero uno in Italia.

L'identikit di Messina Denaro
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19 Novembre 2014 - 09.10


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I carabinieri del ros e del comando provinciale di Trapani, coordinati dal procuratore aggiunto Teresa Principato e dai sostituti Maurizio Agnello e Carlo Marzella, hanno compiuto un blitz antimafia nei confronti del clan di Matteo Messina Denaro. In manette sono finiti 16 persone, tutte affiliate al boss latitante. Gli investigatori hanno eseguito gli arresti su richiesta della procura distrettuale antimafia di Palermo, per associazione di tipo mafioso, estorsione, rapina pluriaggravata, sequestro di persona ed altri reati aggravati dalle finalità mafiose. In carcere è finito anche Girolamo Bellomo, 37 anni, nipote acquisito del padrino.

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Le indagini dei carabinieri hanno confermato il ruolo di vertice tuttora rivestito dal capomafia nella provincia trapanese, documentandone i diversificati interessi illeciti. Sono stati accertati dagli inquirenti anche i collegamenti funzionali a progetti criminali comuni con le famiglie palermitane e, in particolare, con quella di Brancaccio guidata dai fratelli Graviano.

Durante la perquisizione nell’abitazione di Bellomo, che si trova a Palermo in via Benedetto Marcello, i carabinieri avrebbero ritrovato un importante indizio, che porterebbe a scoprire dove è nascosto Matteo Messina Denaro. Su questa notizia, però, vige il massimo riserbo.

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