Bologna, il comune dice no alle pubblicità sessiste e offensive
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Bologna, il comune dice no alle pubblicità sessiste e offensive

Modificato il regolamento sulle pubbliche affissioni: il Codice di autodisciplina pubblicitaria vieta immagini violente, sessiste e offensive.

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18 Novembre 2014 - 19.34


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Basta immagini volgari, violente o sessiste nelle pubblicità affisse in città. Lo ha deciso il Comune con una modifica al ‘Regolamento per l’applicazione dell’imposta su pubblicità e per l’effettuazione del servizio delle pubbliche affissioni’. In pratica, da oggi in tutti i contratti di gestione di impianti pubblicitari sarà inserita una clausola che impone al contraente di accettare – e di far accettare agli inserzionisti che utilizzano quell’impianto – il Codice di autodisciplina pubblicitaria. Stessa richiesta ai committenti di una pubblica affissione. “Con la modifica del Regolamento abbiamo raggiunto un risultato molto importante: Bologna potrà essere finalmente libera da pubblicità sessiste, che offendono la dignità delle persone”, commenta soddisfatta il vicesindaco Silvia Giannini.

Nello specifico, il Codice di autodisciplina pubblicitaria impedisce che nelle pubblicità ci siano affermazioni o rappresentazioni di violenza fisica o morale, indecenti, volgari o ripugnanti. La pubblicità non deve offendere le convinzioni morali, civili e religiose ma rispettare la dignità di tutte le persone, evitando ogni forma di discriminazione, compresa quella di genere. La sottoscrizione consente un intervento diretto dell’Istituto dell’autodisciplina pubblicitaria (Iap) nella gestione di eventuali segnalazioni di pubblicità lesive. In questo modo si riempie un vuoto normativo che, a oggi, non consente ai comuni di contestare le pubblicità sessiste.

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La delibera del Comune è la conclusione di un processo cominciato lo scorso marzo, quando Anci (Associazione nazionale comuni italiani) e Iap hanno siglato un protocollo d’intesa per attuare forme di collaborazione per far sì che gli operatori pubblicitari e i loro utenti adottino modelli di comunicazione commerciale dignitosi e rispettosi nei confronti di tutti. (Ambra Notari)

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