Susanna Camusso risponde al premier Renzi dal corteo a Roma della Cgil:
«Stai sereno. Lunedì ci sarà l’incontro con il
governo sulla legge di stabilità. Il premier evidentemente non è stato
contento, ha chiuso la Sala Verde di Palazzo Chigi e ha spostato
l’incontro al ministero del Lavoro. A Renzi diciamo: stai sereno. Non
abbiamo rimpianti per la concertazione che non è un mezzo ma un fine,
vogliamo risposte e soluzioni. Noi abbiamo l’idea di cosa si possa
fare immediatamente e di cosa si possa costruire».
«Vorrei dire al presidente del Consiglio
che con toni non rispettosi della piazza ha detto in queste ore che
chi crea lavoro è alla Leopolda che ospita il finanziere Serra, che si
permette anche di dire che bisogna intervenire sul diritto di
sciopero, perché ha un costo – ha continuato nel suo discorso il segretario della Cgil –
Sappia il finanziere – ha detto il segretario Cgil- che ancora
aspettiamo che il mondo della finanza ci dica cosa vuole fare per
tornare ad un mondo normale».
Io sono Marta. Non c’ solo la minaccia di uno sciopero
generale. Lo scontro tra la Cgil e Matteo Renzi si consuma, a Piazza
San Giovanni, anche a colpi di t-shirt. Quella bianca indossata da
Susanna Camusso sul palco, e quelle distribuite ai partecipanti, blu,
gialle e arancioni, che l’hanno infilata in migliaia, dove campeggiava
«Io sono Marta». Un chiaro riferimento alla polemica al calor bianco
delle scorse settimane, innescata da Camusso che aveva accusato Renzi
di «avere in mente Margaret Thatcher quando parla di lavoro».
E alle parole del numero uno del sindacato di Corso d’Italia pronta
era arrivata l’asciutta replica del Premier: «noi siamo preoccupati
non di Margaret Thatcher, siamo preoccupati di Marta, 28 anni, che non
ha la possibilità di avere il diritto alla maternità. Lei sta
aspettando un bambino ma, a differenza delle sue amiche, che sono
dipendenti pubbliche, non ha nessuna garanzia, perché in questi anni
si è fatto cittadini di serie A e di serie B». Ma l’ipotetica Marta
si è oggi più che moltiplicata nei cortei, ‘riconquistatà dalla
piazza della Cgil.
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