Tutto è accaduto a Passignano, sul lago Trasimeno, in Umbria, dove il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Passignano e Tuoro «Dalmazio Birago» si è visto recapitare due lettere, una di un gruppo di genitori che esprimevano la convenzione che il maestro «non è la persona adatta all’insegnamento perché non aveva i requisiti necessari», ma in realtà perché omosessuale.
Il giovane insegnante ha scritto anche lui una lettera nella quale ha annunciato la sua rinuncia all’incarico e ha spiegato le motivazioni. «Per quanto riguarda la mia professionalità – ha scritto – sostengo di non dovermi recriminare nulla, in quanto conosco le mie capacità e i miei limiti, e nella mia vita non ho mai cercato di essere chi non sono. I miei diplomi ed attestati di danza mi permettono di insegnare le discipline che propongo in maniera amatoriale.
Non è assolutamente vero che io non posso fare quello che faccio. La cosa più incresciosa riguarda però la mia sfera privata». «Sapere che ci sono ancora persone che sarebbero disposte a fare l’esonero dei propri figli dal progetto da me presentato, – ha proseguito la missiva del maestro – a causa del mio ‘stile di vità, lo ritengo davvero squallido; soprattutto quando nella mia vita ho sempre cercatodi farmi conoscere per le mie capacità e non per altro. Non si tratta di un pettegolezzo, ma della mia vita».
Ma il dirigente scolastico, Massimo Mariani, ha espresso il suo disappunto: «Per noi il curriculum del ragazzo è perfettamente compatibile, poi una mamma ha sollevato un problema di carattere personale – racconta Mariani – e cioè che non avrebbe iscritto il figlio al corso perché secondo lei la persona non era adatta, in quanto omosessuale». La scuola prende una posizione netta, di sostegno all’insegnante: «Per noi è un grande rammarico e un forte dispiacere – ha spiegato Mariani – sapere che il ragazzo si sia dimesso dal progetto.
Sappiamo anche che è molto amato dagli studenti e ora sarà difficile spiegare loro che il progetto danza quest’anno non si farà». E per dare un segnale inequivocabile Mariani aggiunge: «Abbiamo deciso che se non sarà lui a farlo non lo farà nessuno. Il progetto rimane comunque nell’offerta formativa perché la scuola non si può rendere complice di un simile attacco alla sfera personale».