Secondo i dati forniti dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) quella che si è consumata nell’ultimo week end di fronte alle coste libiche sarebbe una vera e propria ecatombe. I naufragi infatti sarebbero almeno tre e, secondo quanto twittato da Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr, il bilancio, in appena 3 giorni, sarebbe di 500 morti, che si sommano alle oltre 2200 vittime del mare Mediterrano dall’inizio del 2014.
Gli ultimi morti ci sono stati nella notte tra domenica e lunedì, quando un barcone con 250 persone è naufragato di fronte alle coste della Libia e, secondo la marina di Tipoli, sarebbero pochissimi i sopravvissuti: “Al momento abbiamo salvato solo 36 persone, ci sono molti cadaveri in mare” ha detto il portavoce Ayub Qassem, precisando che la maggior parte delle vittime erano africani e che tra loro c’erano molte donne. Il naufragio è avvenuto a Tajoura, a est della capitale libica. “Ci sono tanti morti che galleggiano”, ha aggiunto Qassem.
Quest’ultima tragedia si è aggiunta a quella della scorsa settimana,già riferita dall’Organizzazione internazionale per le Migrazioni (Oim). Un’imbarcazione con circa 500 persone a bordo è naufragata a 300 miglia al largo di Malta, e a causare l’incidente sarebbero stati gli stessi trafficanti, che – da una seconda imbarcazione – avrebbero di proposito fatto colare a picco il barcone con a bordo i migranti, con i quali era nato un violento scontro.