Maroni indagato per i contratti con l'Expo

Il presidente della Regione Lombardia, è stato iscritto nel registro degli indagati. Perquisita la sede dell'ente regionale.

Maroni indagato per i contratti con l'Expo
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14 Luglio 2014 - 20.59


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Roberto Maroni è indagato dalla Procura di Busto Arsizio per “induzione indebita a dare o promettere utilità per presunte irregolarità in due contratti di collaborazione a termine su progetti per Expo, stipulati non dalla Regione ma da società Expo ed Eupolis”. Lo ha reso noto un comunicato della Regione Lombardia. “Il presidente Maroni – si legge nella nota dell’ufficio stampa della Regione – è stato nel suo ufficio e ha preso visione dei documenti relativi alla contestazione”.

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Perquisita la sede della Regione

In mattinata infatti c’è stata una perquisizione a palazzo Lombardia. Il presidente della Regione ha quindi fatto sapere di essersi ”reso immediatamente disponibile agli uffici del procuratore per chiarire la regolarità e correttezza della questione”.

I carabinieri del Noe, su delega della Procura di Busto Arsizio, hanno notificato un avviso di garanzia, oltre che a Roberto Maroni, anche a Giacomo Ciriello, capo della sua segreteria. Per entrambi l’accusa è induzione indebita a dare o promettere utilità (art.319 quater) per presunte irregolarità in due contratti di collaborazione a termine su progetti per Expo, stipulati non dalla Regione Lombardia ma dalle società Expo ed Eupolis.

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Le accuse dei pm

Secondo l’ipotesi prospettata dalla Procura, come si legge nel decreto di perquisizione, il governatore e il capo della sua segreteria non sarebbero “riusciti a collocare” le due professioniste “presso lo staff del Presidente in quanto la loro assunzione sarebbe stata soggetta ai controlli della Corte di Conti sulla Regione”. Di conseguenza “Ciriello, manifestando che tale era il desiderio del Presidente Maroni”, avrebbe richiesto e ottenuto da alcuni rappresentanti di Eupolis e di Expo 2015 (tutti in corso di identificazione) un contratto al fine di garantire “una indebita utilità economica” alla Carluccio “pari a 29.500 euro annui (somma dalla stessa fissata per proprie esigenze fiscali)” e alla Paturzo “pari alla somma di 5.417 euro mensili (per la durata di 2 anni)”.

Le parole del governatore: sono sereno

“Sono assolutamente sereno e allo stesso tempo molto sorpreso: per quanto a mia conoscenza è tutto assolutamente regolare, trasparente e legittimo”. In un comunicato, la Regione Lombardia, precisa inoltre che “l’indagine a carico di Roberto Maroni non ha in alcun modo a che vedere con appalti e contratti afferenti i lavori per Expo 2015”.

Cantone: il caso Maroni non incide

“Non ho approfondito, ma secondo me siamo in una fase che non ha nessuna incidenza sulla vicenda Expo”. Il presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone, lo ha detto commentando l’avviso di garanzia a Roberto Maroni. “Io sono garantista da sempre – ha premesso – e quello dell’avviso di garanzia è uno strumento a tutela dell’indagato”.

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Expo 2015: accolta una segnalazione della Regione

Attraverso una nota, Expo 2015 ha dato la sua versione sull’assunzione di Maria Grazia Paturzo. “Poiché le attività connesse alla gestione delle relazioni con le istituzioni hanno per loro natura intrinseca carattere fiduciario – si legge ne documento – Expo 2015 ha accolto la segnalazione di Regione Lombardia attraverso il gabinetto del Presidente che ha indicato in Maria Grazia Paturzo il profilo idoneo al ruolo da ricoprire, data la sua provata esperienza in ambito istituzionale. L’incarico ha durata semestrale, con possibilità di rinnovo in funzione dell’effettivo svolgimento delle
attività”.

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