Yara: i legali di Bossetti vogliono un nuovo test del dna
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Yara: i legali di Bossetti vogliono un nuovo test del dna

Il muratore ha chiesto di essere ascoltato dal pm Letizia Ruggeri. Un colloquio in carcere durato tre ore: si dichiara ancora innocente.

Yara: i legali di Bossetti vogliono un nuovo test del dna
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8 Luglio 2014 - 14.58


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Alla trama del giallo dell’omicidio della giovane di Brembate, Yara Gambirasio, si aggiunge oggi di un nuovo capitolo. Nel carcere di Bergamo, Massimo Giuseppe Bossetti ha avutoil suo primo faccia a faccia con il pm Letizia Ruggeri alla quale non ha risposto per due altre volte nelle scorse settimane. L’interrogatorio di oggi è durato circa tre ore.

A chiedere il colloquio con il Pm [url”è stato ieri proprio Bossetti”]http://www.globalist.es/Detail_News_Display?ID=60135&typeb=0&Caso-Yara-parla-Bossetti-troppe-falsita-su-di-me[/url]: “Voglio dimostrare che sono innocente”, ha ribadito ai suoi legali Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni, continuando a dire: “Io non ho mai visto Yara”.

Bossetti ha ribadito di essere innocente e non ha fatto nomi di altre persone. Quel che è certo è che verrà ripetuto l’esame del Dna, hanno tenuto a precisare i suoi legali. “Questa è una indagine pazzesca e non possiamo credere di poterla smontare in una settimana”, ha spiegato l’avvocato Claudio Salvagni. Bossetti “ha risposto a tutte le domande”. Bocche cucite invece sulla possibilità di un altro nome fatto da Bossetti: “A questa domanda preferiamo non rispondere. E aggiungiamo che in questi giorni sono state scritte e dette tante inesattezze su di lui e che adesso è ora di finirla”.

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“Voglio dimostrare che sono innocente”, aveva ribadito prima dell’interrogatorio ai suoi legali Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni, continuando a dire: “Io non ho mai visto Yara”.

Bossetti avrà dovuto spiegare come mai il suo Dna sia stato trovato sul corpo della ginnasta tredicenne il 26 febbraio del 2011, a tre mesi esatti dalla scomparsa in un campo di Chignolo d’Isola. L’uomo ha frequenti perdite di sangue dal naso e potrebbe azzardare che qualcuno abbia usato dei suoi attrezzi da lavoro per tagliare i leggins e gli slip di Yara. In quel campo, qualche tempo dopo il ritrovamento della ragazza, tornò con la moglie. A dire della donna, per curiosità e senza conoscere la strada, tanto che faticarono a trovarlo. Bossetti è soprattutto intenzionato a smentire ciò che dai giornali ha appreso riguardo alcune testimonianze che gli inquirenti bergamaschi avrebbero raccolto.

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