Gli abusi in famiglia sui bambini sono in crescita, tanto che sta diventando un vero e proprio allarme in Italia. Sono circa 100mila, tra bimbi e adolescenti, ma si stima che sommando i casi non denunciati si arrivi a 700mila.
E l’autore delle violenze in 8 casi su 10 è la madre, nel 10% il padre. È quanto rivela un’indagine condotta su 300 pediatri dall’Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza (Paidòss), presentata in occasione dell’International Pediatric Workshop, a San Pietroburgo. Spesso è il pediatra, oltre alla scuola, ad accorgersi di questi problemi e a segnalare il sospetto ai servizi sociali: il 43% dei pediatri ha segnalato almeno una volta bimbi vittime di abusi o maltrattamenti e in un caso su 3 questo è accaduto nel corso dell’ultimo anno.
Stando ai dati raccolti, però, il 90% dei pediatri vorrebbe essere maggiormente aggiornato su cause, diagnosi e cure del maltrattamento minorile, l’80% non si ritiene competente e non conosce bene le leggi al riguardo, il 62% teme di non essere abbastanza tutelato in caso di sospetti non confermati e preferisce delegare agli esperti. «L’1% dei bambini e degli adolescenti è stato preso in carico da servizi per il maltrattamento e quasi il 10% viene considerato a rischio – spiega Giuseppe Mele, presidente Paidoss – nella maggior parte dei casi si tratta di bimbi piccoli, fra i 4 e i 6 anni; le femmine sono più spesso vittime di trascuratezza e abusi, i maschi di maltrattamenti. L’infanzia dovrebbe essere ‘protettà dai genitori e da chiunque ruoti attorno al bambino ma purtroppo spesso non è così e i casi di abusi, incuria e maltrattamenti non sono così rari come si potrebbe pensare».