Se Grillo è coerente con le sue parole a casa ci va lui
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Se Grillo è coerente con le sue parole a casa ci va lui

Il M5s ha avuto un buon risultato. Ma è stato il suo leader a trasformarlo in uno scontro finale. Ora deve trarne le conclusioni che lui stesso si è dato [Miriam Vicinanza]

Se Grillo è coerente con le sue parole a casa ci va lui
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26 Maggio 2014 - 11.14


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di Miriam Vicinanza

Il risultato del M5s è comunque un risultato straordinario. Il Movimento si conferma forza con un grande consenso e supera abbondantemente il 20%, staccando Forza Italia e ottenendo un risultato che, sul piano europeo, lo porterà a diventare uno dei gruppi più rappresentativi.

Tutto bene, dunque? No, tutto male. Perché quello che obiettivamente è un buon risultato, a tutti gli effetti è diventata una sconfitta.

Perché se tutta la campagna elettorale è stata fatta all’insegna del “vinciamo noi” e del “tutti a casa” (gli altri), allora il risultato delle europee è una travata.

E Beppe Grillo dovrà fare i conti non tanto con le punzecchiature strumentali dei suoi avversari, quanto piuttosto con le sue stesse affermazioni che lo inchiodano. Prima tra tutte questa: “Il movimento o vince o perde. E se gli italiani decidono che non ci vogliono io prenderò una decisione diversa, se ho sbagliato lascio. Se però vinciamo noi cambiamo l’Italia dall’Europa”.
O vince o perde. O gli italiani lo vogliono o non lo vogliono. Affermazioni nette, categoriche, determinate.

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Grillo non ha vinto, quindi ha perso. Gli italiano non lo vogliono. Ha sbagliato quindi deve lasciare.

Ora si testerà la coerenza di Grillo: o fa sul serio quello che ha promesso in campagna elettorale preconizzando una vittoria storica o rientrerà a pieno titolo in quella lunghissima e sterminata categoria di politici che dicono una cosa e poi ne fanno un’altra.

Del resto è stato Grillo (e non altri) a dare un senso di sconfitta a quella che era e sarebbe comunque un buon risultato. Chi è causa del suo mal…

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