Per imporre il metodo Stamina, Davide Vannoni non esitò ad “approfittare” della malattia di un dirigente della Regione Lombardia per convincerlo ad agevolare la collaborazione con gli Spedali Civili di Brescia. E’ uno dei risvolti dell’inchiesta dei carabinieri del Nas e della procura di Torino. Vannoni, secondo l’indagine, “approfittava dello stato di malattia di dirigenti pubblici” insieme al medico Marino Andolina, suo stretto collaboratore.
Stamina, pm: “Vannoni raggirò dirigente Regione Lombardia”
Dalla nausea alla cefalea all’insorgenza di tumori: ecco cosa hanno rischiato i 101 pazienti che si sono sottoposti alla metodica Stamina. E’ quanto si ricava dalle carte dell’inchiesta svolta dai carabinieri del Nas e dalla procura di Torino. I problemi, secondo gli inquirenti, sorgono in ognuna delle tre fasi del trattamento: la biopsia midollare, eseguita “in assenza di documentati esami ematochimici” e in locali, come gli scantinati, di cui non erano certificate “sterilità e adeguatezza”, la manipolazione e la criopreservazione delle cellule “in condizioni non controllate o non in regime Gmp (good manufactoring practice) in sedi non autorizzate e omologate, trasportate da personale inesperto”, la reintroduzioni delle cellule mediante puntura lombare senza “cautele” e senza “documentate procedure cliniche”.
“Su pazienti 20-25% eventi avversi” – Dalle consulenze mediche disposte dalla procura di Torino è emerso, inoltre, che nel 20-25% dei casi di pazienti trattati con il metodo Stamina si sono verificati “eventi avversi”. Questi “eventi” non sarebbero stati segnalati alle autorità sanitarie.
Non si è fatta attendere la risposta di Vannoni che ha detto: “Altro che truffatore. Io sono una persona onesta. E Stamina è da premio Nobel per la medicina”. Così, in un’intervista a “La Stampa”, Vannoni, commenta la chiusura della procura di Torino. “La metodica messa a punto dai due scienziati ucraini – spiega – può salvare la vita a un milione e mezzo di persone in Italia e chissà quanti in Europa. Perché il sistema funziona davvero: abbiamo le prove. Ho tutto qui, tutto documentato: una stanza zeppa di documenti che porterò in tribunale. Voglio proprio vedere se mi condannano”.
Quanto all’accusa di essersi arricchito con Stamina Foundation, Vannoni dice: “Ho più di 360mila euro di debiti con Equitalia. Io non ho mai preso un euro che sia uno dai pazienti. Ho fatto debiti, ma non ci ho mai guadagnato”.