Affruntata: il vescovo critica il commissariamento
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Affruntata: il vescovo critica il commissariamento

Monsignor Luigi Renzo nella sua omelia si dice solidale con la gente di Sant'Onofrio. Ma non attacca frontalmente la mafia. Che ne penserebbe Papa Francesco?

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20 Aprile 2014 - 16.34


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«Questa messa non è stata preceduta dal rito dell’Affruntata. Voi avete voluto che ciò avvenisse, in un certo senso mi dispiace perchè questo rito rappresenta per la vita di una comunità un momento molto bello». Lo ha detto il Vescovo di Mileto, mons. Luigi Renzo, nel corso dell’omelia pronunciata durante la messa di Pasqua a Sant’Onofrio.

«Ma la Pasqua – ha aggiunto – è resa più bella e solenne, e meno spettacolare ma più espressiva e cosciente, dalla presenza del vostro vescovo tra voi. Sono qui per esprimervi la mia vicinanza in un momento così sofferto, la mia solidarietà per quello che è stato deciso in qualche modo a vostro danno. Sappiamo bene che l’Affruntata non è uno spettacolo che può essere messo in scena da chiunque, anche dall’esterno della comunità. Non si tratta di trovare degli attori che possono essere sostitutivi. È un momento intenso, di gioia, che esprime allo stesso tempo, un profondo senso religioso nel popolo cristiano che certamente non può essere turbato da calcoli mafiosi. La comunità ha diritto di essere rispettata da tutti».

Il pensiero del presule va «anche alla gente di Stefanaconi che sta vivendo la vostra stessa sofferenza. Oggi, però, sarà una bella giornata, malgrado tutto. La legge deve tutelare l’ordine pubblico del vivere civile, la Chiesa ha il vangelo e la sua legge è la misericordia ed il perdono, come ci ha insegnato Gesù. Buoni e cattivi, Dio ci aspetta tutti. Non basta essere cristiani, bisogna esserlo nei comportamenti e nella ferma volontà a seguire Gesù. Non tutti lo fanno malgrado il Cristo sia morto in croce e risorto anche per loro».

Parole a dir poco caute. Nessun riferimento al rischio, reale, di infiltrazione mafiosa, né alcun attacco frontale alle cosche ‘ndranghetiste, quello del vescovo, nonostante, qualche tempo fa, Papa Francesco, rivolgendosi ai mafiosi aveva detto: “Per favore cambiate vita, convertitevi, fermatevi di fare il male!. Convertitevi – aveva poi proseguito il Pontefice, visibilmente commosso – per non finire all’inferno, è quello che vi aspetta se continuate su questa strada. Avete un papà e una mamma, pensate a loro. Il potere, il denaro che voi avete adesso da tanti affari sporchi, da tanti crimini mafiosi è denaro insanguinato, è potere insanguinato e non potrete portarlo all’altra vita”.

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