Una donna ha ucciso le sue tre figlie di 3, 10 e 13 anni a Lecco, poi ha tentato il suicidio tagliandosi la gola, ma è stata soccorsa a in tempo dall’ambulanza, anche se si trova in gravi condizioni. Le tre bambine sono state trovate prive di vita nella loro stanzetta, con la mamma che sembra abbia subito rivelato: “Sono stata io, mio marito è lontano e ho problemi economici”.
Secondo le prime indagini dovrebbe trattarsi di un omicidio plurimo, seguito da un tentativo di suicidio. Infatti le ferite letali riportate dalle tre sorelline sono compatibili con quelle subite dopo una violenta colluttazione. A dare la segnalazione sarebbero stati i vicini, dopo aver visto la donna di 37 anni in stato confusionale sul pianerottolo.
I carabinieri stanno rintracciando in queste ore il padre, separato dalla moglie e che non abita con la famiglia. E un parente che abita nelle immediate vicinanze dell’abitazione risulta essere stato portato in caserma per essere interrogato dagli investigatori. Al momento però non è stata mossa alcuna accusa nei confronti di alcuno. In corso i rilievi scientifici.
La confessione – La donna, secondo quanto ha riferito il tenente colonnello “non ha saputo resistere alla pressanti domande e alla fine è crollata confessando la sua colpevolezza”. Sotto choc, è stata a lungo interrogata e dopo la confessione è stata fermata. “Ero disperata, sono stata io”: così ha ammesso le sue responsabilità nell’omicidio delle tre figlie.
Dopo avere ucciso le sue tre figlie, la madre ha ricomposto cadaveri insanguinati sul letto della sua camera. Il particolare emerge dalle indagini nell’appartamento del triplice delitto. Poi la 37enne ha suonato a un vicino di casa dicendo:”le mie figlie non ci sono più”.
Ha ucciso le figlie utilizzando due coltelli e poi ne ha rivolto uno verso se stessa tentando il suicidio: è uno dei particolari che emergono dalle indagini sulla dinamica del triplice delitto. La madre si è così ferita in modo non grave ai polsi e agli avambracci.
Due sono state colpite nel sonno, la terza, probabilmente la più grande, ha cercato inutilmente di difendersi dalle coltellate della madre: è questa la prima ipotesi sulla dinamica della tragedia avvenuta all’alba a Lecco.