Non parlate di me, ma di Gaza: le parole della volontaria Stefania Boi
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Non parlate di me, ma di Gaza: le parole della volontaria Stefania Boi

Sono queste le parole della volontaria Stefania Boi, collaboratrice dell'Unione Province Sarde, bloccata nella Striscia di Gaza e rientrata in Sardegna

Non parlate di me, ma di Gaza: le parole della volontaria Stefania Boi
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redazione Modifica articolo

15 Gennaio 2014 - 18.23


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“Parlate non di me ma di Gaza”. – Sono queste le parole della volontaria Stefania Boi, collaboratrice dell’Unione Province Sarde, bloccata nella Striscia di Gaza e rientrata in Sardegna da pochi giorni, che questa mattina ha incontrato il Presidente della Provincia di Nuoro, Roberto Deriu.

“Per rispetto di chi era con me, ed in particolare del popolo palestinese, vorrei chiarire una volta per tutte che non sono scappata da Gaza – precisa Stefania Boi – mi è stato impedito dalle autorità egiziane di uscire da Gaza per alcuni giorni. Questa è la realtà. Questo è quello che succede costantemente alla popolazione palestinese alla quale viene negato il legittimo diritto di movimento. Viene negata la libertà. – Lo ha raccontato emozionata Stefania Boi al Presidente Deriu mentre ricordava quanto accaduto – Ho vissuto in prima persona la paura e le difficoltà di un popolo costretto a subire un vero attaccato alla dignità e che, nonostante tutto, trova ancora la forza di lottare e di combattere”. Una esperienza che ha segnato nel profondo la giovane volontaria che parla della sua passione per il popolo palestinese fin da quando era bambina.

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“Tutto è iniziato da quando, per la prima volta, ho letto il Diario di Anna Frank – ha ricordato – significativa è stata poi la lettura di un altro libro, “Il racconto di Peaw, bambina cambogiana”. All’Università poi ho studiato l’arabo come seconda lingua e ho scelto di scrivere la mia tesi di laurea su “La Cambogia di Pol Pot, storia di una mistificazione” e quella del Dottorato su “Vietnamiti in Cambogia”.

Oggi, dopo questa esperienza ho negli occhi le immagini di una donna che ha perso il proprio bambino, di un ragazzo di diciassette anni e di un uomo malato di cuore, morti davanti a noi in attesa di potersi curare oltre il valico. – Il mio ringraziamento va all’Ambasciata, al Ministro degli Esteri Emma Bonino e al Presidente Roberto Deriu che si è interessato immediatamente della nostra situazione, chiedendo di attivare tutti i canali diplomatici necessari a farci rientrare in Italia”.

“Una storia a lieto fine” – è così che l’ha definita il Presidente dell’UPS, Roberto Deriu che ha colto l’occasione per ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per risolvere la delicata questione.

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Il Presidente Deriu, appena appresa la notizia, aveva scritto una lettera al Ministro degli Esteri, Emma Bonino, con la quale lanciava un accorato appello in merito alla situazione venutasi a creare nella Striscia di Gaza. Appello al quale Emma Bonino aveva risposto assicurando al Presidente Deriu il massimo impegno del Ministero sulla vicenda.

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