Voce rotta dall’emozione e qualche lacrima. Enrico Mentana, nonostante una pluridecennale esperienza, non è riuscito a trattenere i suoi sentimenti personali, dopo avere intervistato in diretta tv un sopravvissuto ai lager nazisti. Il protagonista si chiama Enzo Camerino, italiano ma attualmente residente in Canada. Ha mostrato in diretta tv anche il numero progressivo a sei cifre marchiatogli sull’avambraccio dai nazisti. “Non eravamo più uomini ma bestie”, ha detto facendo vedere il numero marchiato sul braccio che ha messo in mostra non senza un brivido di esitazione: 159509.
Un gesto inconsueto se si pensa che per tanto tempo ha taciuto sulla terribile esperienza vissuta. “Avevo 14 anni e ricordo tutto – ha raccontato – ma per una decina d’anni non ho parlato con nessuno dei campi di concentramento, forse perche’ pensare a cio’ che avevo vissuto aveva dell’incredibile”.
E a Mentana che gli chiede cosa ne pensa dei neo-nazisti che vogliono ricordare Erich Priebke e partecipare ai suoi funerali, Camerino ha risposto con fermezza: “Se li trovassi non li ammazzerei, ma li metterei a fare i lavori che hanno fatto fare a noi, quanto a colui che è morto adesso a 100 anni io non lo avrei fatto vivere di sicuro”.
Ma nelle parole di Camerino è la memoria la parola che risuona più spesso: “Al Papa che era nella Sinagoga con il presidente Napolitano – ha confidato – ho detto voglio, ma proprio voglio, che tiriate fuori un libro per gli studenti, che lo studino, perché devono pensare e riflettere su ciò che abbiamo passato e che forse potrebbe riaccadere”. E alla domanda se ha sempre avuto fede, nonostante il suo passato ha risposto: “Ja – si lascia scappare in tedesco, una lingua imparata nel 1943 – ho sempre continuato a credere”.
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