L'Italia è peggio di Kenya e Botswana: l'sos di Confesercenti
Top

L'Italia è peggio di Kenya e Botswana: l'sos di Confesercenti

Ottantaduesima nelle classifiche mondiali per la qualità delle infrastrutture. La Francia è al quinto posto, la Germania al nono, il Portogallo all'undicesimo.

L'Italia è peggio di Kenya e Botswana: l'sos di Confesercenti
Preroll

Desk2 Modifica articolo

7 Ottobre 2013 - 21.01


ATF

Italia ottantaduesima nelle classifiche mondiali per la qualità delle infrastrutture dopo il Kenya, l’Uruguay e il Botswana. Uno schiaffo per un Paese che un tempo fu la quinta potenza mondiale del mondo (ora è la nona superata dalla Russia). Il paragone con i paesi europei, poi, è ancora più pesante: la Francia è al quinto posto, la Germania al nono, il Portogallo all’undicesimo, la Spagna al diciottesimo e la Grecia al sessantunesimo.

Un quadro allarmante, denunciato nel rapporto Confesercenti-Ref sulle infrastrutture. Il rapporto punta il dito sul progressivo calo della spesa pro-capite per le infrastrutture, scesa dal 2009 ad oggi del 25% (da 160 a 120 euro) per effetto della crisi che taglia investimenti e blocca cantieri. Ma accanto alla crisi c’è anche lo spreco di opere iniziate e mai terminate.

“L’unico elenco di opere ad aumentare: dalla Metro C di Roma, alla Salerno Reggio Calabria, al mancato completamento delle infrastrutture stradali previste per l’expo 2015 di Milano”, commenta polemicamente Confesercenti. Emblematico il ritardo sullo sviluppo dell’Alta Velocità ferma a Salerno e inesistente sulle linee adriatica e tirrenica. Al quale corrisponde una marcata e inquinante preferenza per il trasporto su gomma.

Leggi anche:  Ucraina, la Francia non esclude di consentire l'uso dei suoi missili a lungo raggio su obiettivi in Russia

Con soli 923 chilometri l’Italia ha meno della metà delle linee ad alta velocità di Francia (2.036 chilometri) e Spagna (2.144). Non solo, mentre Spagna e Francia ogni anno aumentano la lunghezza della loro rete (dal 2009 al 2011 la Spagna è passata da 1.604 ai 2.144 chilometri e la Francia è passata dai 1.872 ai 2.036).

L’Italia dal 2009 è ferma a 923. Fra gli altri ritardi infrastrutturali segnalati dal rapporto Confesercenti-Ref si segnalano: lo spreco d’acqua (il 43% dell’acqua trasportata dalle reti in Italia va perduta dal punto in cui viene prelevata fino al raggiungimento delle aree urbane) e lo smaltimento dei rifiuti con un 50% non riciclato (cioè smaltito in discarica o con inceneritori) mentre la media nella Ue a 27 è del 40%. “Dal nostro rapporto – commenta Confesercenti – emerge un quadro preoccupante. Bisogna assolutamente invertire la rotta: più infrastrutture vogliono dire un Paese più unito ed efficiente, ma anche un volano per il turismo, uno dei settori economici più importanti d’Italia, il cui peso arriva a sfiorare il 6% del Pil”.

Leggi anche:  Ucraina, la Francia non esclude di consentire l'uso dei suoi missili a lungo raggio su obiettivi in Russia

Secondo Confesercenti, con un’oculata spending review si possono risparmiare 50 miliardi, parte di questi, almeno 16 miliardi, dovrebbero essere usati per rilanciare l’investimento infrastrutturale.

Native

Articoli correlati