Il Papa: una generazione non avrà lavoro
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Il Papa: una generazione non avrà lavoro

Bergoglio parla durante il volo verso Rio: la crisi mondiale non fa cose buone con i giovani.

Il Papa: una generazione non avrà lavoro
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22 Luglio 2013 - 14.20


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“Corriamo il rischio di avere una intera generazione che non avrà mai trovato lavoro”. Papa Francesco ha esternato questa preoccupazione nel breve saluto rivolto ai giornalisti durante il volo verso Rio De Janeiro.

Il Pontefice ha voluto sottolineare la gravità della situazione occupazionale nei diversi Paesi e delle sue ricadute morali oltre che economiche: dal lavoro – ha scandito – viene la dignità personale di guadagnarsi il pane”.
“La crisi mondiale non fa cose buone con i giovani”, ha rilevato Francesco raccontando di aver letto la settimana scorsa le statistiche con le percentuali dei senza lavoro, dalle quali appunto si evince che non sarà facile per i disoccupati di oggi trovare domani un impiego.

“Siamo abituati – ha denunciato il Papa – a questa cultura dello scarto: con gli anziani si fa tanto spesso, ed è un’ingiustizia perché li lasciamo da parte, come se non avessero niente da darci, e invece essi ci trasmettono la saggezza e i valori della vita, l’amore per la patria, l’amore per la famiglia: tutte cose di cui abbiamo bisogno. Ma ora tocca anche ai giovani di essere scartati”. “Dobbiamo tagliare questa abitudine di scartare le persone”, ha affermato il nuovo Papa proponendo “una cultura dell’inclusione, dell’incontro, ed uno sforzo per portare tutti nella società”.

“In Brasile – ha spiegato riferendosi alla giornata mondiale della Gioventù che raduna a Rio de Janeiro milioni di ragazzi dei cinque Continenti – vado a incontrare i giovani del mondo. Vorrei trovare i giovani non isolati dalla loro vita, ma inseriti nel tessuto sociale, nella società: perché quando li isoliamo, togliamo loro l’appartenenza alla famiglia, alla patria, alla cultura, alla fede. Non dobbiamo isolarli da tutta la società: essi sono il futuro perché hanno la forza, andranno avanti. Ma anche l’altro estremo, gli anziani, sono il futuro del popolo: con i giovani che hanno la forza dobbiamo includere anche gli anziani che hanno la saggezza della vita”.

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