Barack Obama ha ordinato lo scorso ottobre ai dirigenti dell’intelligence e della Sicurezza Nazionale di redigere una lista di possibili bersagli di cyber attacchi all’estero. Lo ha rivelato una direttiva presidenziale segreta ottenuta dal [url”Guardian”]http://www.guardian.co.uk/world/2013/jun/07/obama-china-targets-cyber-overseas[/url]. Nelle 18 pagine, si afferma che le Offensive Cyber Effects Operations «sono in grado di offrire capacità non convenzionali e uniche di far avanzare gli obiettivi nazionali Usa nel mondo».
Nel documento sono contenute anche una serie di indicazioni sulle cautele da attuare in caso di attacco informatico contro obiettivi stranieri. Questi, ha specificato Oceo, devono avvenire comunque in conformità del diritto internazionale ed americano e qualsiasi operazione «che potrebbe ragionevolmente portare a conseguenze significative richiede una specifica approvazione presidenziale». Per questo agli 007 statunitensi viene chiesto di valutare con attenzione le eventuali conseguenze di ogni cyber attacco: rappresaglie, impatti sulla sicurezza della rete, bilancio rischi-benefici e possibile spinta all’attuazione su scala internazionale di nuove regole sgradite agli Stati Uniti.
Nel documento sono citati anche i possibili utilizzi di cyber azioni all’interno degli Stati Uniti, precisando però che in questo caso, salvo situazioni di emergenza, le operazioni devono necessariamente iniziare solo dopo il via libera della Casa Bianca.
La nuova rivelazione del Guardian è arrivata mentre l’amministrazione Obama è già al centro di violente polemiche per la sistematica attività di spionaggio avviata sulla rete telefonica nazionale e sull’utilizzo delle carte di credito e mentre è alla ricerca di una difficile intesa con la Cina su possibili regole condivise per la cyber sicurezza.
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