Negra vai a lavare i cessi: contro la Kyenge vomiti razzisti
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Negra vai a lavare i cessi: contro la Kyenge vomiti razzisti

Complice la Rete il primo ministro di colore è sommersa da insulti e minacce spesso irripetibili. Ferma condanna della Boldrini.

Negra vai a lavare i cessi: contro la Kyenge vomiti razzisti
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30 Aprile 2013 - 14.57


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di Eleonora Ferroni

Questa è l’Italia che odio, l’Italia che emargina e che denigra. L’Italia che non accoglie e si chiude. L’Italia che non si compiace del nuovo che avanza, che insulta una persona, prima che ministro, solo per il colore della sua pelle, per la sua provenienza. Sono questi i casi in cui il nostro non si dimostra un Paese civile, quando una serie di insulti sgradevoli e inconcludenti vengono rovesciati sulla neoministra per l’Integrazione Cécile Kyenge solo perché in Rete si ha il pieno diritto di parola.

“Scimmia congolese”, “Governante puzzolente”, “Negra vai a lavare i cessi”, “Negra anti-italiana”, “Vile essere”, “Faccetta nera”: sono solo alcuni dei moltissimi insulti razzisti rivolti alla Kyenge sulla sua pagina Facebook. Ma non vi sembra un film già visto e ri-visto? Gli stessi insulti da stadio, da piazza. Alla mercé dei soliti razzisti dal dito veloce e dalla tastiera bollente non ci sono le capacità e le competenze della Kyenge, ma il suo colore di pelle, cosa (è inutile dirlo) irrilevante dal punto di vista istituzionale e politico, anzi da ogni punti di vista.

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E poi c’è chi scrive: “Il giorno Nero della Repubblica”, con sotto la sua foto; “ministro bonga bonga” (dalla mente geniale del leghista Mario Borghezio che l’ha già ribattezzata “la ministra casalinga”). E ancora su Facebook: “La Boldrini dà del razzista a chi dissente. Non è per il colore della pelle che questa deve andarsene, bensì per le idee !!!”, “L’italia se more de fame e tu pensi agli immigrati….2/3 del mondo si muore di fame, accogliamoli tutti no?”, “pensiamo a tutti gli italiani che non arrivano a fine mese …i clandestini a casa grazie”.

Oppure: “Noi italiani siamo i migliori…abbiamo dato l’ennesima prova di quanto siamo evoluti…talmente evoluti da poterci permettere le sci***e in parlamento. Mi raccomando miss congo fai entrare ancora più extracomunitari,dagli alloggio,assegni e lavoro perchè loro sono disagiati e hanno una vita difficile…tanto noi italiani siamo ricchi e possiamo permetterci di mantenerli. Abbi il buon senso di andare fuori dalle palle”.

Invece di scrivere volgari e denigranti insulti, non potremmo pensare, una buona volta, che, con la nomina di Cécile Kyenge, l’Italia ha vissuto un momento storico di integrazione?

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Boldrini, indegni gli insulti a Kyenge
– Sulla vicenda è prontamente intervenuta Laura Boldrini, presidente della Camera: «È indegna di un Paese civile la serie di insulti che, soprattutto da alcuni siti in Rete, ma non solo, si sta rovesciando sulla neoministra Cécile Kyenge. Come molti e molte, nel vederla giurare al Quirinale, ho avvertito anche io che l’Italia stava facendo un passo avanti importante non solo per i “nuovi italiani” ma per tutti noi, perché capiamo finalmente quanto ricco, contemporaneo e antico al tempo stesso, sia l’incontro tra le culture».

Questo percorso di integrazione «può non piacere a tutti. Però non è in alcun modo tollerabile – rimarca Boldrini – la volgarità razzista mirata contro una persona per il colore della pelle. La libertà di espressione non c’entra: in alcuni siti si pratica un sistematico incitamento all’odio razziale, che resta un reato anche se espresso via web. E molto gravi sono anche le parole usate da qualche esponente politico, che vanno ben oltre il legittimo dissenso sulle iniziative che Ce’cile Kyenge intende promuovere».

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«Ritengo inaccettabile che queste bassezze possano – prosegue il presidente della Camera – anche grazie alla compiacenza di una parte dell’informazione, entrare nel circuito della discussione politica senza suscitare l’esecrazione che meritano. Ci tengo peraltro a ricordare che la riforma della legge sulla cittadinanza e’ cara non solo alla neoministra. Con molti di noi, da tempo e in prima fila, la sollecita il Presidente della Repubblica Napolitano. Buon lavoro, Cécile», conclude Boldrini.

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