«Se il Papa dovesse scrivere una lettera a Grillo e a Bersani, immagino che le parole sarebbero più o meno queste: Cari fratelli, amate i vostri nemici, almeno in quei tre punti di governo che piacciono a Grillo e sui quali entrambi siete d’accordo per la fiducia. Tralasciate, per ora, i punti che vi separano a causa dei quali il governo potrebbe cadere ancora prima di nascere. Non c’è amore più grande di due nemici che, per il bene del popolo italiano, decidessero di incontrarsi sulla via di Damasco. Abbandonate quindi i rancori, anche se motivati, verso quei politici che secondo voi hanno sbagliato, affinché il vostro comportamento sia di sprone per la loro purificazione». Lo scrive Adriano Celentano in una lettera in cui spiega che «si è perduta l’eleganza, infuriano soltanto scontri e polemiche L’obiettivo è distruggere ogni avversario».
«I capigruppo del M5s Crimi-Lombardo – spiega Celentano – mi
hanno sorpreso per il garbo che hanno avuto nel colloquio con
Bersani. Eravamo abituati a ben altri termini, “i giornalisti
mi stanno sul cazzo”, oppure “sono degli spalamerda” o
battute fuori luogo sul presidente Napolitano. “Se le fa
Grillo”, avranno pensato, “le possiamo fare anche noi”, solo
che loro non sono Grillo. E dopo la trionfale scalata elettorale
lui può anche permettersi di scrivere sul suo blog, “schizzi
di merda digitale”».
«Però – avverte Celentano – attento amico parlante! Lo sai che io ti voglio bene e sono orgoglioso per quello che sei riuscito a fare. Ma mi preoccupa il fatto che se non cambi marcia e aspetti ancora ad innescare quella del vero
statista anche se comico (una virtù che manca ai politici) ho paura che il motore si imballi e questo sarebbe un vero
peccato».
«Praticamente – osserva Celentano – tu spingi Bersani ad allearsi con Berlusconi. Hai mai pensato ai vari risvolti di una così curiosa alleanza? Tutti e due, per come li hai ridotti, sarebbero costretti a venirsi incontro, anche se nell’animo di entrambi auspica l’idea di tornare il più presto possibile felici e separati più di prima. Ma nel frattempo ci
sarà una gara a chi dei due lavorera’ meglio per il bene degli italiani. Se cio’ avvenisse e’ chiaro che il merito sara’ ancora tuo».
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