Uccisa in metro, domiciliari a omicida
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Uccisa in metro, domiciliari a omicida

Uccise una donna con un pugno lo scorso 2010, nella metro di Roma. Per Alessio Burtone, il giovane accusato dell'omicidio, ora arrivano i domiciliari.

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28 Febbraio 2013 - 16.20


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La Corte d’Assise di Roma ha concesso gli arresti domiciliari ad Alessio Burtone, il 22enne romano condannato a 8 anni di carcere per l’omicidio dell’infermiera romena Maricica Hahaianu, uccisa con un pugno durante una lite nell’ottobre 2010 in una stazione della metro di Roma.

La Corte ha accolto l’istanza del legale del giovane. «Sorpresi dalla decisione» si dicono gli avvocati della famiglia della vittima, per i quali «la pena era molto bassa e Burtone avrebbe dovuto scontarla tutta».

LA DIFESA DEL GIOVANE – «Nessun pericolo di fuga». «Siamo molto soddisfatti della decisione presa oggi dalla Corte d’Assise d’Appello di Roma». Lo afferma il difensore del giovane romano, l’avvocato Fabrizio Gallo. «Non ho ancora avuto modo di leggere le motivazioni dei giudici – spiega il penalista – ma non escludo che la Corte possa aver recepito la nostra istanza nella quale si affermava che non esiste alcun rischio di reiterazione del reato ne di pericolosità sociale da parte del ragazzo». Nella istanza di scarcerazione presentata dai difensori si faceva riferimento anche al comportamento ‘tenuto dal ragazzo sia durante il processo che in carcere’. «Si tratta di una serie di fattori – conclude Gallo – a cui la Corte avrà tenuto conto nel decidere per gli arresti domiciliari».

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