Fumogeni e sedie volate in aria, insulti e minacce a Sandro Ruotolo, candidato di Rivoluzione Civile alla presidenza della Regione Lazio. È successo stamattina durante un comizio a Civita Castellana
dove il candidato governatore ha dovuto interrompere un’incontro in corso con i cittadini per l’irruzione di alcuni giovani dal volto semi coperto venuti in contatto con i presenti, che hanno poi chiamato i carabinieri.
Questi i fatti secondo quanto riferito: nella sala Pablo Neruda di Civita Castellana sta parlando un esponente della formazione politica di Antonio Ingroia, poi tocca a Ruotolo, che ha già visitato l’ospedale cittadino e un’azienda di ceramiche del posto, intervenire. Ma un gruppo di giovani «di CasaPound» interrompe la manifestazione, «hanno i volti semicoperti, ma» spiega poi lo
stesso Ruotolo, alcuni «vengono riconosciuti dai rappresentanti locali di Rc».
Ha poi raccontato lo stesso Ruotolo: «Mi hanno aggredito verbalmente perché tre giorni fa mi sono rifiutato di stringere la mano al loro candidato presidente (Simone Di Stefano, ndr), in solidarietà a Nichi Vendola che dai candidati di Casapound viene insultato e offeso per la sua omosessualità». E continua: «Questa è la loro risposta, intollerante e fascista, alla mia doverosa e pacifica presa di posizione pubblica contro l’omofobia e il razzismo». E poi: «Questa è Casapound, questa è la sua minaccia allo svolgimento democratico della campagna elettorale, questo è il loro ricatto verso chi non si piega alla loro inciviltà e alla loro violenza».
il candidato premier di Rivoluzione Civile, Antonio Ingroia ha subito espresso la sua solidarietà a a Ruotolo, «giornalista coraggioso che non si è mai fatto intimidire da mafiosi e camorristi e che, da vero partigiano della Costituzione, non ha mai piegato la schiena ad ogni forma di fascismo. Estendo l’appello anche agli altri leader politici affinchè sia garantito un clima sereno e civile nel proseguo della campagna elettorale».