Bottiglie hanno raggiunto anche il suo convoglio: Angela Merkel, oggi per la prima volta in Grecia dall’inizio della crisi, ha assaggiato la rabbia del popolo greco che non ha accettato il divieto a manifestare e ha riempito piazza Syntagma.
La Cancelliera tedesca ce l’ha messa tutto per inviare segnali rassicuranti, pronunciando un discorso con tutti i crismi del caso: “Sono vostra alleata e amica”, ha detto e si è dichiarata favorvole “a inviare ulteriori aiuti”. La Grecia “ha bisogno di crescita oltre che di risparmi”,ha aggiunto Merkel dicendosi sicura che “la Grecia supererà le difficoltà”. Una volta di più ha puntualizzato che la Germania non vuole l’uscita della Grecia dall’euro, anzi: “Qui ci giochiamo l’Europa”, ha detto.
Il premier (per un pelo, avendo vinto le elezioni solo dopo un secondo voto e per pochissimo) Antonis Samaras ha detto di aver fatto presente a Merkel che “il paese sta sanguinando”. “Non chiederemo altri aiuti”, ha sepcificato e ha assicurato di essere pronto “ad andare fino in fondo” con il programma. L’obiettivo del governo di Samaras è ottenere condizioni meno stringenti da parte della Troika. E la Troika è proprio la convitata di pietra dell’intera giornata. Sia perché ci si apsetta che chieda presto nuovi sacrifici alla Grecia, sia perché l’odiatissima Angela MErkel, che certamente detta legge in Europa, è comunque legata mani e piedi alle decisioni di Fmi-Bce-Ue. Tanto da aver detto di voler “atendere le decisioni della Troika”.
Comunque sia le manifestazioni di oggi hanno evidenziato che le sorti dell’Europa non sono molto rosee. Merkel, ma la stessa Germania, sono odiati dal popolo greco, che non ci ha pensato due volte a mettere in scena rappresentazioni del nazismo. Quello che fino a tre anni fa sarebbe stato considerata un’imperdonabile mancanza di buon senso e buon gusto, oggi sposa perfettamente lo spirito dell’uomo greco, sottoposto a sacrifici insopportabili che l’uomo tedesco nemmeno immagina. E che quindi, anche solo per questo, è nemico. Dunque manifestanti si sono presentati vestiti con le divise del nazismo (e non erano attivisti di Alba Dorata, il partito neonazista greco) e in piazza sono state bruciate bandiere con le svastiche.