Meredith uccisa ancora
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Meredith uccisa ancora

Assolti Amanda e Raffaele. L'omicidio della ragazza inglese resta senza un colpevole. Urla e pianti: la gente urla vergogna. La ricostruzione e un commento.

Meredith uccisa ancora
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3 Ottobre 2011 - 21.31


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Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati assolti dalla Corte d’assise d’appello di Perugia dall’accusa di aver ucciso nella notte tra il primo e il 2 novembre 2007 la studentessa inglese Meredith Kercher. In primo grado erano stati condannati a 26 e 25 anni di reclusione. I due saranno scarcerati tra breve, dopo 4 anni di detenzione.


La ricostruzione.
Una giovane ragazza inglese, Meredith Kercher, uccisa brutalmente la notte tra il primo e il 2 novembre del 2007 a Perugia. Un musicista del Congo, Patrick Lumumba Dya, arrestato e poi prosciolto da ogni accusa. Tre giovani, Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Rudy Hermann Guede accusati e condannati per il delitto. Indagini, colpi di scena, perizie e contro

perizie, per uno dei delitti più efferati degli ultimi anni in Italia.

– 2 nov 2007: Meredith Kercher, studentessa inglese di 22 anni, viene trovata morta nella sua camera da letto, nella casa di via della Pergola, a Perugia.


– 6 nov 2007:
la polizia ferma per l’omicidio la coinquilina di Mez, Amanda Knox, il fidanzato di questa ultima, Raffaele Sollecito e il musicista congolese Patrick Lumumba Diya.
Lumumba è il datore di lavoro di Amanda. E’ lei a portarlo in carcere, indicandolo come l’autore del delitto.


– 11 nov 2007:
un docente svizzero racconta alla polizia di essere stato nel pub di Lumumba la sera del delitto e

conferma l’alibi del musicista congolese.


– 15 nov 2007:
tracce del dna di Meredith Kercher e di Amanda Knox vengono trovate dalla polizia scientifica su un

coltello da cucina sequestrato a casa di Sollecito.


– 19 nov 2007:
Rudy Hermann Guede, 21 anni, originario della Costa D’Avorio e’ indicato come il ‘quarto uomo’. La

polizia spicca un mandato di cattura internazionale.


– 20 nov 2007:
Lumumba viene rimesso in libertà mentre Rudy Hermann Guede viene bloccato dalla polizia a bordo del

treno Coblenza-Magonza, in Germania.

– 6 dic 2007: Guede viene trasferito in Italia e in serata raggiunge il carcere di Capanne. Si dichiara

innocente.

– 14 dic 2007: Vengono celebrati i funerali di Meredith Kercher presso la chiesa di St John Baptist di Croydon, a

sud di Londra.

– 27 mag 2008: il gip Claudia Matteini dispone l’archiviazione del procedimento penale nei confronti di Patrick

Lumumba Diya.

– 16 set 2008: inizia l’udienza preliminare davanti al gup di Perugia, Paolo Micheli. Patrick Lumumba si

costituisce parte civile nei confronti di Amanda per il reato di calunnia. Il gup dispone di procedere al processo con

rito abbreviato per Guede.

– 18 ott 2008: i pm Manuela Comodi e Giuliano Mignini chiedono la condanna all’ergastolo per Guede e il rinvio a

giudizio per Raffaele e Amanda.


– 28 ott 2008:
il gup di Perugia, Paolo Micheli, condanna a 30 anni di carcere per omicidio volontario e violenza

sessuale Rudy Hermann Guede e rinvia a giudizio Amanda Knox e Raffaele Sollecito.


– 16 gen 2009:
inizia davanti alla Corte d’assise di Perugia il processo a Raffaele Sollecito e Amanda Knox.


– 16 mar 2009:
la Corte d’Appello di Perugia assegna 8 mila euro di risarcimento per ingiusta detenzione a Patrick

Lumumba.

– 18 nov 2009: inizia il processo di Appello per Rudy Hermann Guede.

– 21 nov 2009: i pm Comodi e Mignini chiedono per Amanda e Raffaele la condanna all’ergastolo.


– 30 nov 2009:
la difesa di Sollecito chiede la “assoluzione per non aver commesso il fatto” per lo studente di

Giovinazzo.


2 dic 2009:
la difesa di Amanda chiede l’assoluzione di Amanda Knox “per non aver commesso il fatto”.


– 5 dic 2009:
la Corte di assise, dopo oltre 14 ore di camera di consiglio, condanna Amanda e Raffaele a 26 e 25 anni

di carcere.


– 22 dic 2009:
la Corte d’assise d’appello di Perugia riduce da 30 anni a 16 anni la pena inflitta all’ivoriano Rudy

Guede.


– 15 apr 2010:
i difensori di Raffaele depositato l’appello contro la sentenza di primo grado, frutto, secondo il pool

difensivo di un “errore macroscopico” in tema di interpretazione del Dna. Viene chiestauna nuova perizia. Anche la procura

di Perugia presenta appello contro la concessione delle attenuanti generiche agli imputati e l’esclusione dell’aggravante

dei futili motivi.


– 17 apr 2010:
La difesa di Amanda Knox deposita l’appello e chiede nuove perizie, in particolare genetiche.

– 7 mag 2010: la difesa di Guede presenta ricorso in Cassazione contro la sentenza della corte d’assise di appello

di Perugia.

– 24 nov 2010: Si apre il processo davanti alla Corte d’assise d’appello di Perugia a Raffaele Sollecito ed Amanda

Knox.

– 11 dic 2010: Si torna in aula. Amanda si commuove e piange mentre si rivolge alla famiglia di Meredith. “Io sono

innocente. Raffaele è innocente – afferma poi Amanda -. Non abbiamo ucciso Meredith.
Nessuna giustizia viene resa a Mez e ai suoi familiari togliendo la vita a noi e facendoci pagare qualcosa che non

abbiamo fatto”.


– 16 dic 2010:
La Cassazione conferma i sedici anni di reclusione inflitti a Guede dalla Corte di appello.

– 18 dic 2010: La Corte d’assise d’appello di Perugia riapre il dibattimento del processo a Raffaele Sollecito e ad

Amanda Knox e dispone una nuova perizia ‘super partes’ per le tracce genetiche sul coltello e sul gancetto del reggiseno

indossato dalla vittima quando venne uccisa.


– 23 mar 2011:
Per i periti della Corte sul coltello e sul gancetto non e’ possibile ripetere l’esame del Dna. Troppo

poco il materiale genetico isolato sulla lama mentre l’altro reperto è troppo deteriorato.


– 26 mar 2011:
Il clochard Antonio Curatolo viene risentito in aula e davanti alla Corte di assise di

appello.


– 18 giu 2011:
Mario Alessi, l’assassino del piccolo Tommaso Onofri, viene sentito come testimone nel processo di

appello ad Amanda e Raffaele. Il muratore siciliano afferma di aver ricevuto da Guede la confidenza che ad uccidere Mez fu

un suo amico e che Raffaele e Amanda sono estranei al delitto.


– 27 giu 2011:
Rudy Guede viene sentito come testimone nel processo di appello ai due ex fidanzatini e definisce

“tutte falsità” le parole di Mario Alessi.


– 29 giu 2011:
I periti della Corte di assise di appello bocciano il lavoro svolto dalla polizia scientifica,

definendo gli accertamenti tecnici “non attendibili”, per il Dna attribuito a Meredith sul coltello e a Raffaele Sollecito

sul gancetto di reggiseno. Gli esperti, inoltre, non escludono che i risultati delle analisi possano derivare da

contaminazione.


– 25 lug 2011:
I periti della Corte espongono in aula le conclusioni della loro perizia.


– 5 set 2011:
E’ di nuovo battaglia sulle tracce di Dna. In aula la genetista forense della polizia scientifica

Patrizia Stefanoni, consulente del pm, ribatte punto su punto le critiche mosse dai periti della Corte e afferma come con

i kit di ultima generazione sarebbe possibile esaminare le tracce sul coltello.


– 7 set 2011:
La Corte dice no a una nuova perizia sulle tracce di Dna chiesta dal pm. La Corte chiude l’istruttoria

dibattimentale.


– 23 set 2011:
Processo riprende con la requisitoria del sostituto procuratore generale Giancarlo Costagliola e del pm

Giulino Mignini. Per Costagliola “è falsificazione scientifica della realtà negare l’esistenza del Dna di Meredith e di

Sollecito sul coltello e sul gancetto”.


– 24 set 2011:
La Procura generale chiede la condanna all’ergastolo per Amanda Knox e Raffaele Sollecito (più 6 mesi

di isolamento diurno per lei e 2 mesi per lui). Tra le richieste anche quella di disporre nuova perizia sulla lama del

coltello e il riconoscimento dell’aggravante dei futili motivi e l’esclusione delle attenuanti generiche.


– 26 set 2011:
Parlano le parti civili. Carlo Pacelli, legale di Patrick Lumumba e Francesco Maresca, avvocato della

famiglia Kercher chiedono la conferma della sentenza di primo grado.


– 27 set 2011:
Difesa Sollecito chiede assoluzione per Raffaele.


– 28 set 2011:
Difesa Knox chiede assoluzione Amanda.


– 3 ott 2011:
la Corte assolve Amanda e Raffaele.

Le sentenze vanno sempre rispettate. E se la corte d’Assise d’Appello ha assolto Amanda e Raffaele avrà avuto le sue buone ragioni, che presto leggeremo nelle motivazioni. Ma in questo momento il nostro pensiero va a Meredith di cui non conosciamo gli assassini. Il pensiero va a chi non c’è più. A una ragazza venuta in Italia con il sorriso e tornata in patria dentro a una bara.
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