Latitante tradito dalla passione per il Napoli
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Latitante tradito dalla passione per il Napoli

La passione per il calcio tradisce spesso i “fuggitivi”. Capita ancora e a finire braccato è Salvatore Liccardi presunto boss, beccato in una villetta nel Napoletano

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16 Settembre 2011 - 10.25


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di Alessandro Chetta

La passione per il calcio tradisce spesso i “fuggitivi”. Capita ancora una volta e a finire braccato è Salvatore Liccardi presunto boss, beccato ieri sera in una villetta di Quarto, nel Napoletano, proprio mentre si godeva la bella prestazione del Napoli in Champions League contro il Manchester City.

Liccardi, capoclan 37enne, è ritenuto un elemento di spicco del clan camorristico dei Polverino operante nell’hinterland nord del capoluogo campano. Le accuse a carico di Liccardi formulate dalla Dda partenopea sono di associazione per delinquere di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsioni, usura, traffico e spaccio di stupefacenti, riciclaggio e reinvestimento di beni di provenienza illecita e altro.

Ad arrestare il boss-tifoso sono stati i militari del nucleo investigativo di Napoli, dopo che, a maggio, il 37enne era riuscito a sfuggire ad un altro blitz. In quell’occasione a finire in manette furono 39 affiliati e prestanome del clan Polverino al quale furono sottratti beni per oltre un miliardo di euro.
Camorristi e calcio: nel recente passato, un altro latitante, facente parte del clan degli Scissionisti, fu pizzicato allo stadio Meazza di Milano a guardare una partita dell’Inter. Squadra milanese di cui era gran supporter, nonostante l’origine napoletanissima.

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