Negli ultimi anni, i giochi multiplayer hanno completamente rivoluzionato il mondo del gaming: oggi elementi come la connessione con altri, il collaborare, lo sfidarsi o semplicemente chiacchierare mentre si gioca sono considerati parte integrante dell’esperienza legata al gaming. Che si tratti di una battaglia epica in un campo di guerra virtuale o di una tranquilla mano di poker online, i giochi multiplayer sono diventati il cuore pulsante del gioco moderno.
Che cosa sono i giochi multiplayer?
La definizione è talmente semplice da risultare ovvia: i giochi multiplayer sono quelli che permettono a più persone di giocare insieme, in tempo reale. Possono essere cooperativi, dove si gioca in squadra per raggiungere un obiettivo comune, o competitivi, dove ogni giocatore cerca di vincere sugli altri. Alcuni giochi supportano partite tra pochi amici, altri mettono insieme migliaia di persone nello stesso universo virtuale, spesso seguiti da altrettante migliaia di persone che osservano lo svolgersi della sfida su piattaforme come Twitch: nel 2023 Ibai (un commentatore di eSports spagnolo) ha tenuto incollati alla diretta 3,4 milioni di spettatori in contemporanea, stabilendo un primato mondiale su Twitch.
Perché piacciono così tanto?
Il fascino dei giochi multiplayer, per essere analizzato, richiede una visione d’insieme: non c’è infatti un solo elemento in grado di attirare l’attenzione di milioni di persone in tutto il mondo ma è evidente come sia cruciale la commistione di più aspetti. Innanzitutto, questi giochi offrono un’interazione sociale che i giochi single-player non possono dare. Si parla di collaborazione, strategia condivisa, chiacchiere e, ovviamente, anche un po’ di sana competizione. In più, ogni partita è diversa, proprio perché si gioca con (o contro) esseri umani: imprevedibili, creativi, talvolta imprevedibilmente bravi oppure no, ma anche questo elemento sorpresa fa parte del gioco. I giochi multiplayer sono diventati un vero e proprio fenomeno culturale. Se si pensa a titoli come Fortnite, Call of Duty: Warzone, League of Legends o Among Us. Non sono solo giochi: sono luoghi digitali in cui le persone si incontrano, si conoscono, creano community. E per molti, rappresentano anche una forma di espressione e di appartenenza.
Tra i giochi multiplayer è impossibile non citare anche quelli di carte, che riscoprono una nuova giovinezza con la loro trasposizione sul mondo digitale come la briscola, il blackjack oppure il poker online o la scopa. Passatempi del genere hanno sempre avuto la loro componente sociale, ovviamente, ma l’arrivo del digitale ne ha amplificato le possibilità. Oggi, i giochi di carte o i giochi da tavolo online rappresentano molto più di una semplice trasposizione su schermo: sono un’esperienza interattiva completa. Si gioca con persone reali da ogni parte del mondo, si può parlare, osservare le strategie degli altri, partecipare a tornei live, e nel caso delle carte persino vedere un croupier in carne e ossa grazie alla modalità “live”.
L’elenco dei multiplayer, insomma, può essere decisamente lungo. Inoltre, è bene specificare che non esiste un solo modo di giocare in multiplayer. Alcuni giochi si svolgono online su server condivisi, altri permettono il gioco locale, cioè sulla stessa rete o console. Alcuni sono asincroni (ognuno gioca quando può), altri richiedono che tutti i partecipanti siano collegati contemporaneamente. Si ha poi la distinzione tra PvP (giocatore contro giocatore), PvE (giocatore contro ambiente) e MMO (massive multiplayer online). Se i punti di forza di questo modo di giocare sono innegabile, va detto che bisogna prestare attenzione anche ad alcuni aspetti. Risulta cruciale, ad esempio, la connessione internet, che deve essere stabile, altrimenti il rischio di “lag” o disconnessioni rovina il gameplay.
I numeri del mercato dei videogiochi
La crescente attenzione globale verso questo settore si traduce in introiti economici che non possono più essere ignorati o derubricati a semplice passione di una minoranza. Secondo i dati raccolti da NewZoo, l’intero comparto del gaming ha generato (solo nel 2024) introiti pari a 184,3 miliardi di dollari. Di questa cifra, circa la metà è inglobato nel settore del mobile gaming e solo molto distanti si posizionano i mercati delle console e del computer, rispettivamente con 50 e 41 miliardi di dollari.
I dati però non si limitano a questo conteggio ma riguardano anche i videogiocatori. Le stime indicano una platea globale di circa 3,5 miliardi: di questi, circa 1,5 miliardi utilizza prodotti a pagamento mentre i rimanenti si avvalgono dei free to play.
Se da un lato tutti i numeri fin qui snocciolati lasciano presupporre ad un trend in costante crescita, è anche vero che a lievitare notevolmente sono i costi di produzione dei nuovi titoli, che necessariamente richiedono investimenti massicci al pari (se non maggiori) dei grandi colossal dedicati al cinema. Un altro dato importante riguarda le tempistiche di realizzazione: il caso GTA VI è ormai noto anche a coloro che non sono appassionati della saga, con Rockstar Games che ha confermato come il suo sviluppo sia in corso addirittura dal 2010. Al di là perciò di casi così eclatanti, non è impossibile pensare ad almeno 3 o 4 anni di realizzazione per un titolo di fascia medio alta, con la possibilità che un flop delle vendite potrebbe tradursi in una perdita decennale per l’azienda.