L’edizione 2025 del Premio Terzani dedicata alla memoria dei giornalisti uccisi a Gaza
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L’edizione 2025 del Premio Terzani dedicata alla memoria dei giornalisti uccisi a Gaza

La consegna simbolica avverà a Udine a due giornalisti dell’emittente Al Jazeera.

L’edizione 2025 del Premio Terzani dedicata alla memoria dei giornalisti uccisi a Gaza
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10 Aprile 2025 - 17.09 Culture


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Il premio Terzani 2025 è stato assegnato alla memoria dei giornalisti e giornaliste uccisi e uccise a Gaza. Ad annunciarlo è stata la Presidente della commissione Angela Terzani Staude, che ha tenuto a precisare che è stata una decisione presa all’unanimità.

Il valore di questo premio è sia quello di “lanciare un allarme” che di rendere onore al sacrificio di chi è stato messo a tacere e non può raccontare la cosiddetta “altra parte della storia”.

“Mai nella storia il tributo pagato dal giornalismo è stato così pesante, in flagrante violazione del diritto umanitario e della libertà di stampa”, si legge nella motivazione del Premio.

La premiazione si terrà sabato 10 Maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, momento centrale del XXI Festival vicino/lontano, in programma a Udine, dal 7 all’11 Maggio. A ricevere il premio, in via del tutto simbolica e a nome di tutti i colleghi uccisi durante la guerra, saranno i giornalisti Wael al-Dahdouh e Safwat al-Kahlout, entrambi dell’emittente Al-Jazeera. Durante la guerra entrambi hanno subito l’uccisione di 500 familiari e amici e al-Dahdouh ha perso sotto i bombardamenti la moglie e i tre figli, uno di loro giornalista.

Leggi anche:  Gaza, la durissima accusa di Guterres a Israele: "È diventata un campo di sterminio"

“Dal 7 ottobre 2023, giorno dell’attacco terroristico di Hamas, sono oltre 200 tra giornalisti, fotoreporter e gli operatori della comunicazione che hanno scontato con la loro vita, e spesso anche con quella dei loro cari, l’impegno di testimoniare i fatti dall’interno e impedire una narrazione unilaterale e controllata. Divenuti bersaglio dell’esercito di Israele, né il giubbotto antiproiettile, né il casco con la scritta PRESS ha potuto proteggerli, in flagrante violazione del diritto umanitario e della libertà di stampa”, riportano le motivazioni del Premio.

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