Prima gli atti vandalici contro le singole auto Tesla, poi gli incendi delle concessionarie. Ora gli insulti diretti a chi gli è più vicino, come il consigliere di Donald Trump e capo del nuovo Dipartimento per l’Efficienza Governativa (Doge). L’escalation di odio contro Elon Musk non accenna a placarsi. E, a ben guardare, se l’è cercata.
L’imprenditore, un tempo osannato come visionario e genio, ha esagerato con provocazioni, uscite politiche ambigue, licenziamenti di massa e una gestione disastrosa di X (ex Twitter). A furia di sfidare tutti, Musk è riuscito in un’impresa titanica: non lo sopporta più nessuno. E ora lo scontro si sta trasformando in un rigetto collettivo.
Durante una diretta streaming dal suo jet privato, mentre giocava a Path of Exile 2, Musk è stato sommerso da una valanga di insulti digitali che testimoniano il livello di ostilità che si è guadagnato. La chat si è trasformata in un ring virtuale in cui ogni colpo mirava a ferirlo sul piano umano, personale, familiare.
“Non hai veri amici e morirai da solo” – recita uno dei commenti più forti, ripetuto più volte.
E ancora:
“Hai rovinato il paese proprio come hai rovinato tutti i tuoi matrimoni”.
Oppure:
“Tua figlia ha ragione” – un chiaro riferimento alle accuse mosse pubblicamente dalla figlia transgender di Musk, che lo ha definito transfobico e incapace di rispettare la sua identità.
Nessun aspetto della vita di Musk è stato risparmiato: la sua attività imprenditoriale, la sua sfera familiare, il suo stile di gioco. E lui, come se nulla fosse, ha continuato a giocare con espressione impassibile. Nessuna replica. Nessuna emozione. Fino a quando, dopo un’ora e mezza di diretta sempre più tesa, ha deciso di interrompere lo streaming. Tra l’imbarazzo e l’indifferenza, nessuno ha davvero capito cosa provasse.
Il punto è che l’odio nei suoi confronti ha radici profonde. Dopo una fase iniziale di vicinanza a Trump, Musk ha iniziato a prendere le distanze, criticando alcune posizioni dell’ex presidente e alimentando così la polarizzazione. Ma è stata soprattutto la sua gestione di X a scatenare l’ira di molti: licenziamenti indiscriminati, scelte editoriali discutibili, e un’idea di libertà di espressione usata come scudo per dare spazio a contenuti tossici e disinformazione.
Ha confuso provocazione con leadership. E oggi, mentre cerca di mostrarsi impassibile di fronte a un’ondata di critiche sempre più feroce, Elon Musk si ritrova solo, contestato da ogni lato, disprezzato da ex fan, colleghi, investitori e persino da chi, fino a ieri, era disposto a perdonargli tutto.
Per molti, ormai, l’uomo che voleva colonizzare Marte non è altro che un re decaduto, chiuso nel suo jet, circondato da schermi e fantasmi.
