Il Tg1, lo spettro delle Brigate Rosse e la propaganda sovranista

Continua così attraverso il Servizio Pubblico la campagna propagandistica sovranista vuole far passare alcuni tafferugli - ovviamente da condannare in maniera ferma - come l'attacco al cuore dello Stato

Il Tg1, lo spettro delle Brigate Rosse e la propaganda sovranista
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Gianni Cipriani Modifica articolo

17 Novembre 2024 - 12.31


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Apprendo dal Tg1 di sabato che in Italia c’è una situazione allarmante, quasi pre-brigatista e proprio per questo il telegiornale delle 20 ha dedicato ben due pezzi (due pezzi!) d’apertura a questa ‘gravissima emergenza’, il primo dei quali con un’intervista senza contraddittorio a Piantedosi.

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Continua così attraverso il Servizio Pubblico la campagna propagandistica sovranista vuole far passare alcuni tafferugli – ovviamente da condannare in maniera ferma – come l’attacco al cuore dello Stato di antica memoria mentre nello stesso tempo dalle cronache spariscono i fascisti che, di fatto, sono all’origine di queste fibrillazioni vista la sciagurata autorizzazione a farli manifestare davanti alla stazione di Bologna, luogo della strage fascista del 2 agosto 1980.

Quanto ai recenti pietosi tentativi di accostare ciò che è accaduto in occasione di scontri precedenti e in questi giorni alle Brigate Rosse (non è la prima volta che politici post missini si avventurano in questi cunicoli senza uscita) non vale nemmeno di rispondere alla crassa ignoranza di questi sciagurati la cui arroganza è perfino inferiore alla loro incultura e incompetenza.

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Non riusciranno con questi espedienti a criminalizzare chi protesta – nella stragrande maggioranza in maniera pacifica – facendo di tutta l’erba un fascio. Un fascio, appunto.

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