Il caso della malattia del giornalista Rai Franco Di Mare ancora aspetta una risposta da Viale Mazzini, un trattamento che lo stesso Di Mare ha definito “spregevole”. Intervistato dall’agenzia Dire, l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto (Ona), è tornato sulla questione.
«La Rai ha sbagliato a negare a Franco Di Mare lo stato di servizio con l’elenco dei luoghi e la durata delle trasferte della sua carriera. Il codice etico della Rai avrebbe infatti imposto un diverso tipo di comportamento. Ma questo lo vedremo nelle competenti sedi giudiziarie».
«Di Mare ha contratto il mesotelioma perché c’è una responsabilità precisa della Rai, che avrebbe dovuto fornirgli i dati richiesti. Almeno altre due persone che hanno lavorato con lui in quel periodo, quando era inviato di guerra, manifestano sintomi di una malattia respiratoria. In Rai ci sono anche altri casi di mesotelioma che noi come Osservatorio nazionale amianto stiamo seguendo. Ho chiesto un accesso agli atti per verificare se la sede fosse stata bonificata, ma ancora non mi è stato consentito».
«Di Mare è stato il primo giornalista a parlare di amianto su Rai1, mi intervistò nel lontano 2006 e moderò per la nostra associazione anche un convegno presso la Regione Lazio. La denuncia così forte e coraggiosa di Di mare costituirà una pietra miliare della tutela della salute non solo dei giornalisti ma anche di tutti gli altri lavoratori che hanno subito un danno».