Nel mese trascorso dall’attacco sanguinoso di Hamas contro Israele, la disinformazione ha proliferato su una serie di piattaforme online, alimentata dalla debole regolamentazione dei contenuti e, a volte, dalla promozione da parte di attori statali.
Le fake news e le false affermazioni ampiamente condivise includono da un lato tentativi di minimizzare l’orrore dell’attacco transfrontaliero di Hamas del 7 ottobre e dall’altro sgradevoli accuse secondo cui i palestinesi, già sotto pesanti bombardamenti, stanno fingendo scene di violenza. Ossia i bombardamenti di israele non sono così devastanti.
Jackson Hinkle, un influencer americano dei social media di estrema destra con 2 milioni di follower su X, ex Twitter, ha affermato, senza prove, alla fine di ottobre che i combattenti di Hamas hanno sparato a meno di 100 persone, per lo più coloni armati. Quindi il massacro sarebbe più o meno una finzione.
Il bilancio delle vittime è stimato in oltre 1.200 persone, che sono state uccise all’interno dei confini di Israele. Inoltre, Hinkle ha affermato che metà degli israeliani uccisi durante l’assalto di Hamas erano soldati, molti dei quali colpiti “durante il bombardamento dei carri armati”. Quindi non famiglie, bambini, anziani e donne.
Disinformazione e propaganda. Massa in giro un po’ da tutti.