Dai No-Vax minacce di morte a Controradio: li accusano di fare 'propaganda' ai vaccini
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Dai No-Vax minacce di morte a Controradio: li accusano di fare 'propaganda' ai vaccini

Nel messaggio vocale, definito "allucinante" dall'Associazione Stampa Toscana che ha dato la notizia, si dice: "State tranquilli che anche io mi metto a sparare e vengo davanti alla vostra redazione a far fuori qualcuno".

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6 Agosto 2021 - 19.54


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 I soliti no vax: in un messaggio sonoro arrivato oggi pomeriggio al numero whatsapp della storica emittente fiorentina Controradio uno sconosciuto accusa la testata di fare propaganda a favore dei vaccini anti Covid.

Nel messaggio vocale, definito “allucinante” dall’Associazione Stampa Toscana che ha dato la notizia, si dice: “State tranquilli che anche io mi metto a sparare e vengo davanti alla vostra redazione a far fuori qualcuno”. Il contenuto del messaggio è stato segnalato alla questura di Firenze per gli accertamenti del caso.

“La minaccia è inaccettabile soprattutto perché formulata nei confronti di una testata che unisce da sempre il proprio impegno civile a quello di dare conto della pluralità di voci su ogni argomento, nessuno escluso e compresi quelli legati alla cronaca della pandemia Covid”, afferma in una nota il presidente dell’Associazione Stampa Toscana Sandro Bennucci, esprimendo la solidarietà di tutto il sindacato unico ed unitario dei giornalisti toscani a Controradio e alla sua redazione.

“Si tratta dell’ennesima minaccia ai giornalisti, in Toscana, nel giro di pochi mesi”. Per questo Ast rivolge, ancora una volta, “l’appello alle istituzioni affinchè il ruolo di chi fa informazione venga salvaguardato da qualsiasi tipo d’intimidazione”.

 Solidarietà e una netta presa di posizione arriva dal presidente della Toscana, Eugenio Giani. “Sono mesi – commenta – che si ripetono episodi sempre più gravi di minacce e intimidazioni a chi, come i giornalisti, fa semplicemente il proprio lavoro, dando quotidianamente conto della pluralità di voci su questo come su altri argomenti. Si tratta di segnali preoccupanti, che non possono più essere sottovalutati, anche se fossero parole sfuggite per la facilità con cui sui social troppo spesso si attacca oramai tutto e tutti come se nulla fosse. L’informazione è infatti un caposaldo della democrazia ed attaccarla o metterla in discussione è ancora più grave in questo caso, visto che si parla di vaccini, di un’emergenza sanitaria ancora in corso e quindi della salute di tutti i cittadini”.

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