Il ricordo di Diego Bianchi: "Attanasio ci ospitò, mi mise in guardia su Goma"
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Il ricordo di Diego Bianchi: "Attanasio ci ospitò, mi mise in guardia su Goma"

"Non riesco a crederci. Mi dispiace moltissimo. Era giovanissimo, oltre che gentile, preparato e consapevole dei rischi"

Luca Attanasio e Diego Bianchi
Luca Attanasio e Diego Bianchi
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22 Febbraio 2021 - 14.27


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Diego Bianchi, in arte Zoro, parla così con l’Adnkronos dell’ambasciatore italiano nella Repubblica democratica del Congo Luca Attanasio, rimasto ucciso in un attacco contro un convoglio delle Nazioni Unite nell’est del Paese: “Non riesco a crederci. Mi dispiace moltissimo. Attanasio era giovanissimo, oltre che gentile, preparato e consapevole dei rischi che si correvano in Congo. Anche questo Capodanno ci eravamo scambiati gli auguri”. 

Bianchi aveva conosciuto il diplomatico nell’agosto del 2018, quando era andato con Medici Senza Frontiere nel paese per realizzare un reportage: “Attanasio ci aveva ospitato a pranzo a Kinshasa nella sua residenza, dove c’era un sistema di protezione imponente. Mi aveva raccontato che già i suoi predecessori avevano dovuto fare i conti con episodi di violenza intorno all’ambasciata. Mi aveva detto che girava per il Paese per andare a conoscere gli italiani che erano lì, in prevalenza persone impegnate nel sociale, missionari e imprenditori. Si vedeva che, pur essendo giovane, aveva un’esperienza solida. Parlando di cose più leggere, ricordo anche che mi disse che cercava di insegnare alcuni piatti della cucina italiana al personale dell’ambasciata”, aggiunge.

“Sto leggendo che l’agguato è avvenuto nella zona di Goma, ben più militarizzata e violenta che Kinshasa, con un sacco di gente che gira con i mitra spianati. Anche io mi mossi dalla capitale a Goma e poi nella ancora più pericolosa parte della foresta. Lui mi mise in guardia, provò a sconsigliarci ma noi riuscimmo ad andare grazie alla ‘diplomazia’ di Medici Senza Frontiere che godono di una certa libertà di movimento perché curano tutti, dalla povera gente ai soldati, ai miliziani delle varie bande. Anche se a volte si sono verificati agguati anche contro convogli di Medici Senza Frontiere”, prosegue Bianchi, che è in viaggio per Codogno: “Sto andando a fare un servizio ad un anno dalla prima zona rossa per la puntata di venerdì di ‘Propaganda Live’ ma credo che la scaletta cambierà e certamente daremo spazio alle immagini del Congo e all’intervista con Attanasio”, conclude.

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