Prenotare la vaccinazione online: siamo nel 2021 ma i siti pubblici funzionano ancora a manovella
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Prenotare la vaccinazione online: siamo nel 2021 ma i siti pubblici funzionano ancora a manovella

Il racconto di due e più ore passate al computer nel tentativo (inutile) di prenotare il vaccino alla regione Lazio.

La schermata della prenotazione dei vaccini
La schermata della prenotazione dei vaccini
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1 Febbraio 2021 - 17.10


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Iniziamo con una domanda: nel 2021 è lecito chiedere che un sito istituzionale funzioni senza far perdere tempo e pazienza ai poveri utenti?
In un’epoca nella quale da tempo sono stati accantonati piccioni viaggiatori e ciclostili è lecito aspettarsi che ci sia una digitalizzazione degna di questo nome, affidata a persone competenti e che non sia rimasta all’età della pietra?
Perché ogni volta in cui c’è da fare qualcosa online è una tragedia.
Ricordate il sito dell’Inps all’epoca del reddito di cittadinanza? Saltato. Perché la colpa era del boom di richieste. Come se il boom di richieste non fosse qualcosa di prevedibile ma una sorta di fulmine a ciel sereno.
La app Io? Impraticabile i primi giorni sempre per il boom di richieste e tutti i numeri o le mail a cui chiedere assistenza che non davano assistenza e al massimo dicevano: riprova.
Oggi la regione Lazio, dove finalmente sono partite le prenotazioni per la vaccinazione Covid agli over 80.
E anche qui down e malfunzionamenti.
Mentre scrivo queste righe sono 3 ore che smanetto. Prima difficoltà: riuscire a entrare nel sito, quasi sempre irraggiungibile. 
All’ennesimo tentativo ci sono riuscito.
Secondo step: inserire il codice fiscale del richiedente. Inserito. Ma a sorpresa il sistema dice che non è giusto. Come non è giusto? È quello corretto.
Secondo tentativo: il codice fiscale è stato riconosciuto e finalmente si può cliccare il bottone del ‘continua’.
Clicco continua e parte la rotellina per 2-3 minuti. E dopo la “sorpresa”: due finestrelle rosse che danno l’errore: “Dati non validi”. Ma come non validi? Sono validi e al passaggio precedenti erano stati accettati.
Ma la seconda finestra di errore è perfino comica: “C’è bisogno di una connessione 3G o wifi per procedere”. Una connessione? A parte che ho (per fortuna) la fibra a 200 mega, ma poi – signor sistema – come sarei arrivato fino a qui se non avessi avuto una connessione? Con il mago Merlino?
Dopo due ore di questo assurdo gioco dell’oca finalmente passo il terzo ostacolo e c’è un’altra sorpresa: “Nessuna disponibilità. Le disponibilità potrebbero essere momentaneamente terminate. La inviatiamo (scritto con un bel refuso a dimostrazione del livello di approssimazione) a riprovare più tardi, sempre da questo portale online”.
Sono le 17,53. Smanetto da oltre due ore per nulla.
E allora mi permetto di dire ancora: gentile governo, gentile ministra per l’innovazione tecnologia, gentile pubblica amministrazione, gentili regioni e gentili tutti: riuscite a mettere in piedi un diavolo (per non dire di peggio) sito che funzioni e non questi accrocchi il cui costo (elevato) è inversamente proporzionale dalla loro efficacia?
Quando lanciate un campagna, chiedete di fare prenotazioni o altro online volete darci la possibilità di non diventare matti?
Potenziare i server e rendere più maneggevoli le infrastrutture non è una impresa impossibile. Sarebbe perfino facile nel 2021 nella quale app e siti privati con molti ma molti più utenti corrono come una macchina di formula Uno.
Non c’è bisogno di chiamare il divino Otelma o di fare convegni.
C’è bisogno di mettere online siti che funzionino sul serio e dove un cittadino va, apre, mette i dati e prenota. Senza mandarvi tutti dove meriterete di andare.

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