L'edicole del Sud si ribellano: "Essendo meridionali inferiori non vendiamo più Libero"

La reazione di alcuni edicolanti partenopei dopo le parole del direttore di Libero

La ribellione delle edicole contro Libero
La ribellione delle edicole contro Libero
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23 Aprile 2020 - 13.50


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“In questa edicola non è più in vendita il quotidiano Libero. Essendo meridionali inferiori non siamo in grado di comprendere gli arguti articoli di questa testata”. Inizia così il cartello affisso oggi, 23 aprile, da alcune edicole napoletane, dopo le parole pronunciate da Vittorio Feltri nel corso della trasmissione Fuori dal coro di Mario Giordano.

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“Io non credo nei complessi di inferiorità, credo che i meridionali, in molti casi, siano inferiori”, aveva detto Feltri. Oggi la risposta degli edicolanti partenopei, come testimoniato da alcuni scatti condivisi sui social dal consigliere regionale campano Francesco Emilio Borrelli.

Notizia di ieri è che, dopo le parole di Feltri, l’Usigrai e l’Ordine dei Giornalisti della Campania hanno fatto un esposto all’Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Sempre nella giornata del 22 aprile è giunta notizia che il senatore Sandro Ruotolo e lo scrittore Maurizio De Giovanni hanno deciso di agire in sede civile e penale contro il direttore editoriale del quotidiano Libero.

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I due hanno deciso di agire in via giudiziale “a tutela – si legge in un comunicato stampa – dei diritti fondamentali delle persone della Campania e del Meridione d’Italia gravemente lesi dal giornalista Vittorio Feltri nel corso della trasmissione televisiva di Rete4 del 21 aprile 2020, condotta da Mario Giordano”.

Ruotolo e De Giovanni citano due frasi dette da Feltri: “Perché mai dovremmo andare in Campania? A fare i parcheggiatori abusivi?” e quella riferita ai cittadini del Meridione che “Non soffrono di complessi di inferiorità, in molti casi sono inferiori”.

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